Sul ring, come nella vita si vince e si perde. Là sopra sembra funzionare tutto al contrario per vincere vai sempre incontro al dolore, alla sofferenza e al pugno ma io, attraverso il pugilato, sono riuscito a trasformare i muri in aperture, possibilità e passione.
La boxe professionistica è un mondo competitivo, certe volte arrogante, sempre spietato e quasi mai del tutto trasparente. Ho combattuto per i titoli GBA & GBU in Germania, e per due titoli IBF prima in Sud Africa e poi a Londra, ho esordito da Professionista negli States al mio terzo match da Pro ho calcato il ring del Radio City Music Hall, poi prima in Giappone per formazione per arrivare infine a combattere in Messico con il team di Saul Alvarez.
Ho vissuto esperienze diverse e nonostante i miei 32 anni, oggi, mi sento un pugile maturo, pronto, con obbiettivi chiari e concreti. Ma non ho mai dimenticato ovunque fossi ciò che mi ha fatto stare, a 15 anni, ogni giorno alla Metropolis della mia Salerno invece che per strada. Quei pugni dati a sacco mi facevano sognare il riscatto, il colpo vincente, quello da KO, una spinta morale ed emotiva che mi ha sempre sostenuto e che poi ho ritrovato in ogni pugile che ho incontrato nel mondo.
Presto capisci, però, che il pugilato è “attrito”; una sfida contro un logorio perpetuo generato dalla fatica che fai per stare vivo e per combattere l’altro che, a sua volta, vuole vivere e vuole combattere.
C’è davvero qualcosa di essenziale, di primordiale nella boxe, ancora più remoto dell’animalità. Si tratta della capacità di fissare l’idea chiara che, qualsiasi cosa succeda, tu “non molli”. Qualsiasi cosa succeda sei là. Forse, è l’istinto primario di ogni essere vivente, quello tenere duro nonostante tutto?
Infatti, in molte occasioni, condizioni come crescere per strada, la fame o le prospettive di miseria hanno fatto di ragazzi sbandati dei campioni del pugilato come Mike Tyson, Manny Pacquiao, Floyd Mayweather.
Le palestre oggi dovrebbero avere questa funzione, insegnare quest’arte di vivere, quella di non mollare qualsiasi cosa accada con disciplina, rispetto e lealtà.
Attualmente, sono lo sfidante al Titolo Italiano FPI dei pesi Welter, detenuto da Tobia Giuseppe Loriga. Il match che si terrà a Mantova il 13 novembre 2020 in diretta su RAI sport.
Sto facendo preparazione alla Fortitudo Boxe Roma con molte ragazze e ragazzi con i quali condivido la stessa fiducia e devozione per quest’arte nobile fatta di r i s p e t t o per tutti a prescindere dal livello agonistico che si è raggiunto.