Le vescicole extracellulari, anche chiamate nanovescicole o esosomi, sono frammenti cellulari, liberati da cellule animali o vegetali. La funzione principale di queste particelle è legata al trasporto di ‘informazioni’ molecolari da una cellula all’altra. Grazie a questa capacità intrinseca di veicolare e rilasciare molecole in tutti i tessuti dell’organismo, le nanovescicole possono essere utilizzate per trasportare farmaci o molecole bioattive nei tessuti target.
Il progetto VES4US: una nuova frontiera delle nanotecnologie
Le nanovescicole naturali, quindi, rappresentano una nuova frontiera delle nanotecnologie. Il progetto di ricerca internazionale VES4US ha come obiettivo lo sviluppo di una piattaforma radicalmente nuova per la produzione di nanovescicole extracellulari da una fonte biologica sostenibile. Per raggiungere i suoi obiettivi, il progetto VES4US inizierà con la selezione della migliore fonte naturale per la produzione delle vescicole extracellulari. Dalla scelta sono escluse fonti naturali potenzialmente pericolose per la salute umana, come il latte bovino o i parassiti. La seconda fase, riguarda la caratterizzazione fisico-chimica delle nanovescicole naturali, la funzionalizzazione della loro membrana per raggiungere tessuti target e il loro arricchimento con molecole cargo utili per l’organismo.
Il progetto VES4US: un chip microfluidico
VES4US è un nuovo progetto Fet (Future and Emerging Technologies)-Open, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020. In quest’ultimo bando di ricerca e innovazione Fet-Open, sono stati selezionati 27 progetti tra le 395 domande presentate. Ai 27 progetti sarà offerto un contributo significativo per condurre la loro ricerca pioneristica, sale così a 123 il numero dei progetti Fet-Open in corso, finanziati da parte dell’Ue con circa 400 milioni di Euro. Ecco alcune dei progetti Fet-Open approvati: un microscopio a super-risoluzione in un chip microfluidico più piccolo di una moneta, una nuova tecnologia di posizionamento senza Gps, l’imaging non invasivo di processi biochimici nel corpo umano, la costruzione di un muscolo 3D su un chip e il nostro VES4US.
Il contributo della Commissione europea per il progetto VES4US, di durata triennale, è di circa 3 milioni.
Il progetto VES4US: il consorzio europeo interdisciplinare
L’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) ‘Alberto Monroy’ di Palermo, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), coordina il consorzio europeo interdisciplinare, che comprende rinomate istituzioni scientifiche di sei diversi paesi europei. Gli altri partner sono: Institute of Technology Sligo (Ireland), Eth Zürich (Switzerland), Univerza V Ljubljani (Ljubljana), Max Planck Institute for Polymer Research, (Germany) and Zabala Innovation Consulting (Spain). Altri istituti Cnr coinvolti sono: Istituto di biofisica (Ibf) – Sede secondaria di Palermo, Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) – Sede secondaria di Napoli, Istituto di genetica e biofisica (Igb) di Napoli ed Istituto per l’endocrinologia e l’oncologia (Ieos) di Napoli.
Il progetto VES4US: bisogni di mercato e bisogni sociali
“In VES4US l’approccio scientifico è focalizzato sui bisogni di mercato e sociali. La scienza di base e il mondo industriale lavoreranno insieme per raggiungere risultati fruttuosi in tecnologie e conoscenze innovative per i settori della biotecnologia, delle nanotecnologie e della biomedicina” – commenta Antonella Bongiovanni, ricercatrice dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare e coordinatrice del progetto VES4US.
Il progetto VES4US è stato lanciato proprio a Palermo il 20 e il 21 settembre 2018 e ha contato sulla partecipazione di tutti i membri del consorzio europeo, di rappresentanti della città di Palermo, nonché di rinomati ricercatori e rappresentanti industriali.