Si è svolto a Roma, presso il Dipartimento della protezione civile, il primo incontro del progetto Retrace-3D (centRal italy EarThquakes integRAted Crustal modEl), finalizzato alla caratterizzazione tridimensionale, geologica e sismotettonica, del volume di crosta terrestre che, a partire dal 24 agosto 2016, è stato interessato dalla sequenza sismica che ha colpito il centro Italia.
Il progetto, che ha durata di un anno rinnovabile, è il risultato di una collaborazione tra il Dipartimento della protezione civile, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Consiglio nazionale delle ricerche – che partecipa con l’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag-Cnr) e l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Irea-Cnr) –, e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), con la collaborazione di Eni e Total, entrambe realtà private ma anch’esse parte del Servizio nazionale della protezione civile, che hanno messo a disposizione i propri dati di sottosuolo.
Retrace-3D rappresenta quindi un esempio di collaborazione virtuosa tra protezione civile, comunità scientifica e settore privato, su obiettivi di interesse comune per il Paese, in particolare con lo scopo di ottenere una ricostruzione di alta qualità delle possibili sorgenti sismogenetiche presenti in quel settore di crosta terrestre e una distribuzione in 3D dei diversi tipi di rocce nel sottosuolo, che permetta una localizzazione più precisa dei terremoti. A queste finalità se ne aggiungono altre più strettamente scientifiche, come lo sviluppo di modelli dinamici vincolati da dati di tipo satellitare, e approfondimenti su possibili applicazioni future, ad esempio nel campo degli studi di microzonazione sismica.
Al kick-off meeting hanno partecipato i vertici degli Enti promotori del progetto e rappresentanti di Eni, Total e della Direzione generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche (Dgs-Unmig) del Ministero dello sviluppo economico, nonché esponenti della Commissione grandi rischi.