In Europa sono 125 milioni le persone esposte quotidianamente a livelli eccessivi di rumore da traffico e che per questo rischiano conseguenze anche gravi per la salute, come sottolineato più volte anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per contrastare il rumore, tra le varie soluzioni ad oggi disponibili, si può intervenire direttamente alla sorgente mediante l’impiego di asfalti “fonoassorbenti”.
Il progetto, la cui conclusione è prevista a marzo 2020, intende portare benefici non solo dal punto di vista dell’inquinamento acustico, dello smaltimento del rifiuti e dell’inquinamento atmosferico, ma anche nel campo della sicurezza stradale. Gli obiettivi del progetto, nel dettaglio, sono:
- ridurre lo smaltimento dei rifiuti, utilizzando materiali riciclati e riducendo l’uso di quelli vergini: le previsioni sono di riciclare un totale di 24000 kg di gomma da pneumatici esausti altrimenti destinata a discarica o incenerimento;
- ottenere migliori prestazioni acustiche nelle aree urbane: qui ci si aspetta di ridurre l’inquinamento acustico urbano di almeno 5 dB (A), rispetto alle pavimentazioni tradizionali, migliorando di conseguenza la salute dei cittadini;
- migliorare l’inquinamento atmosferico: riducendo la temperatura del materiale usato, si intende ridurre l’esposizione dei lavoratori durante la stesa delle pavimentazioni; in particolare, si potrà ridurre del 30% l’emissione di vapori di idrocarburi policiclici aromatici (IPA), in quanto queste pavimentazioni saranno prodotte e posate a temperature di 30-40° C in meno rispetto a quelle tradizionali.
- migliorare la sicurezza stradale ottenendo superfici drenanti e ben strutturate, aumentando del 20% l’attrito su strada;
I prossimi tre anni vedranno la caratterizzazione e qualificazione delle materie prime per la realizzazione delle pavimentazioni, la posa di 2450 m di strade (6 superfici in Toscana ed 1 in Belgio), la posa di ulteriori 2800 m di strade (7 diverse superfici in un’altra zona della Toscana) per verificare quanto già realizzato e migliorare ulteriormente le prestazioni degli asfalti riciclati utilizzati. La valutazione delle prestazioni ante e post operam verrà effettuato anche attraverso una valutazione degli effetti psicoacustici sulla popolazione locale.
Il progetto NEREiDE ha come coordinatore il Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa, e vede come partner l’Istituto di acustica e sensoristica “Orso Mario Corbino” (Idasc) del Cnr, l’Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana, (ARPAT) il centro di ricerca belga Belgian Road Research Centre (BRRC), la società consortile senza scopo di lucro Ecopneus, e la Regione Toscana.
Il Cnr Idasc partecipa attivamente nel progetto NEREiDE con i laboratori di acustica ambientale e di elettronica per sistemi sensoriali, entrambi della sede di Roma, e con il laboratorio di acustica della sede di Ferrara. Le attività di ricerca saranno focalizzate sulle prestazioni delle pavimentazioni in riferimento alla valutazione del rumore. Sarà sviluppato un sistema specifico di misurazione dell’assorbimento acustico in situ che sarà costruito su un laboratorio mobile, un veicolo dotato di vari strumenti e in grado di eseguire misure sia in movimento che da fermo con un’analisi dei dati in tempo reale. Inoltre l’impatto del rumore stradale verrà valutato sulla base di come è percepito dalle popolazioni, analizzando indicatori psicoacustici e le reazioni delle persone attraverso indagini sul territorio. Tutte le nuove metodologie di misurazione del rumore saranno convalidate per determinare la loro precisione e affidabilità.