‘Gioconda‘ è un progetto nato grazie al finanziamento europeo LIFE+ 2013, con la finalità di coinvolgere i giovani e renderli protagonisti di un’azione di democrazia partecipativa, costruendo un dialogo fra scuole e amministrazioni locali sul tema ambiente e salute.
Tale scelta si fonda su diverse ragioni: i giovani sono i soggetti più vulnerabili alle pressioni ambientali, molte ricerche scientifiche e strumenti di prevenzione li riguardano ma non li coinvolgono, ragazze e ragazze avranno presto un ruolo come decisor, la loro percezione dei rischi ambientali ci fa capire meglio le idee, gli atteggiamenti, le paure e le speranze della società tutta.
Con questo progetto, i giovani cittadini che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado sono coinvolti in un percorso di apprendimento e ricerca in cui elaborano evidenze scientifiche, le esaminano e confrontano per produrre infine raccomandazioni da portare agli amministratori locali.
Si raggiunge così l’obiettivo specifico di ‘Gioconda‘: costruire uno strumento di ‘governance‘ capace di supportare le decisioni delle amministrazioni locali e realizzare il concetto di ‘cittadinanza scientifica’.
Per concretizzarlo, ‘Gioconda‘ ha realizzato e testato una piattaforma dove scuole e decisori si possono incontrare, monitorare la percezione del rischio ed esplorare la propria area attraverso mappe e informazioni sul territorio. Il dialogo, secondo ‘Gioconda‘, deve basarsi su dati misurati.
Per questo il suo team ha lavorato su due tipi di dati misurati: da una parte quelli derivanti dai monitoraggi di aria e rumore, fuori e dentro le scuole delle sue aree-campione, dall’altra quelli raccolti con un questionario sulla percezione del rischio che lega la salute ai maggiori fattori ambientali che possono influenzare la salute dei giovani cittadini: aria e rumore in particolare.
Durante il progetto si sono attivate 8 scuole a San Miniato, Ravenna, Taranto e Napoli, coinvolgendo 600 ragazzi in un percorso di apprendimento e coinvolgimento sui temi di ambiente e salute nelle loro zone di residenza. I ragazzi hanno costruito ‘mappe mentali’ sul rischio e ‘alberi dei problemi e delle soluzioni’ per capire meglio i problemi esistenti, hanno compilato questionari sulla percezione del rischio ambientale, hanno assistito al monitoraggio dell’aria e del rumore dentro e fuori le loro scuole, hanno ricevuto i risultati, li hanno discussi, e a partire da quelli hanno prodotto le loro raccomandazioni per i decisori.
I livelli delle polveri sottili PM10 e PM2,5 misurate da ‘Gioconda‘ sono risultati all’interno dei limiti della regolamentazione italiana, sia all’interno che all’esterno delle scuole, ma oltre la soglia proposta dall’Oms per tutelare la salute dei cittadini. I livelli di biossido di azoto (NO2) e di benzene (C6H6) non superano mai i limiti stabiliti per l’Italia, ma dovrebbero essere monitorati costantemente per abbassarli fino a zero.
Il risultato della misurazione del rumore rivela una situazione negativa nella maggior parte delle aule: nelle otto scuole di ‘Gioconda‘. Circa il 75% delle classi si colloca ai gradini più bassi della scala (qualità ‘scarsaì e ‘scarsissima’). Le cause sono legate soprattutto a problemi strutturali degli edifici, ma in qualche caso la pessima manutenzione degli stessi, in particolare degli infissi, influisce in maniera molto negativa.
L’elaborazione dei questionari ha permesso di calcolare un indice di percezione del rischio (Ipr) per l’inquinamento dell’aria e un Ipr per il rumore. L’Ipr fornisce una sintesi delle risposte alle domande del questionario che riguardano la percezione del rischio. Tra le altre: “Sei preoccupata/o per i rumori presenti nella zona in cui si trova la tua scuola?”; “I rumori fastidiosi presenti nella zona in cui si trova la tua scuola ti provocano problemi?”; “Quanta paura hai dei danni per la salute causati dal rumore?”. La percezione media ricavata dalle risposte degli studenti, per classe e per città, è presentata su una scala che va da 0 a 100, raggruppata in 5 classi: molto bassa, bassa, media, alta, molto alta.
Per l’inquinamento atmosferico la percezione del rischio è in generale alta, con punte maggiori a Taranto e Napoli. Ravenna è sul livello medio, e nel caso di San Miniato la percezione del rischio da inquinamento dell’aria è alta nelle scuole secondarie di primo grado.
La percezione del rischio da rumore è media in generale, e bassa a Ravenna e alle scuole secondarie di secondo grado di San Miniato. In generale il tema del rumore è apparso molto interessante perché non è conosciuto dai ragazzi come possibile problema per la salute. Si possono quindi sviluppare ragionamenti a partire dalla consapevolezza del rischio, anche in situazioni in cui il rumore, o il suono, sono apprezzati e ricercati nelle attività ludiche dei ragazzi. Gli strumenti di protezione e tutela personale e le soluzioni dei problemi nelle classi sono stati quindi discussi in varie occasioni e hanno fornito l’opportunità di attivarsi e di riflettere sui comportamenti propri e del gruppo.