Un viaggio verso la consapevolezza
“Il profumo delle relazioni” di Salvo Noè edito da Edizioni San Paolo è un percorso che l’autore ci invita a fare per approfondire le dinamiche claudicanti che stanno alla base della vita di coppia e di quella familiare. Salvo Noè, psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare, ci accompagna in un viaggio affascinante in noi stessi per meglio capire e relazionarci con chi amiamo.
Nella nostra intervista, l’autore ci chiarirà concetti come self-expansion o “figli laccio”, invitandoci a riflettere su noi stessi, sul nostro rapporto di coppia e sulle nostre responsabilità di genitori.
Salvo Noè è psicologo, psicoterapeuta e mediatore familiare. Esperto in processi formativi, insegna psicologia sociale e della comunicazione presso enti pubblici e privati. È specializzato in disturbi d’ansia e depressivi. È attualmente uno dei formatori più apprezzati a livello nazionale. Il suo motto è: confrontarsi per crescere!
“Il profumo delle relazioni” di Salvo Noè
All’autore abbiamo chiesto un parere su alcuni temi affrontati nel libro, argomenti molto attuali e che necessitano di un’urgente approfondimento da parte di tutti, perché molti di questi hanno evidenti e drammatiche ripercussioni sociali.
Il suo libro si focalizza innanzitutto sulla “consapevolezza”. Una parte del saggio è dedicato al difficile rapporto genitori-figli e all’impreparazione dei genitori di fronte a determinati eventi che coinvolgono i loro figli. Ci racconta brevemente secondo lei da cosa dipende questa “cecità” genitoriale?
Qualunque coppia, in condizioni ambientali e di salute adeguate, può concepire una nuova creatura. Tuttavia, mettere al mondo un figlio non comporta automaticamente avere la qualifica di genitori. Essere genitore significa innanzitutto fare un patto con il proprio figlio, assumendosi la responsabilità di prepararlo, guidarlo e aiutarlo a vivere felice e realizzato nella società, ma, soprattutto, di amarlo e rispettarlo come individuo. Purtroppo alcuni padri e madri sono presi dalla routine quotidiana del lavoro, dagli impegni sociali, dai loro conflitti, al tal punto da mettere in secondo piano la propria responsabilità genitoriale affidandola ad altre persone o, peggio ancora, al cellulare o alla televisione. Avere dei figli non fa di una persona un genitore, come il fatto di possedere un pianoforte non ci trasforma automaticamente in pianisti.
Un altro aspetto fondamentale che lei affronta è il concetto di libertà legato all’Amore. In Amore, lei dice, non si può possedere nessuno. Perché nella società moderna la coppia è intossicata dal desiderio di possesso? Secondo lei la nostra è una generazione fragile, che non sa nutrire se stessa? Cioè che non lavora sul rafforzamento e la consapevolezza dell’IO oppure c’è dell’altro?
L’amore è libertà e la libertà la puoi dare se ce l’hai dentro. Se non hai superato i tuoi conflitti, rischi di fare diventare il rapporto come una prigione piena di gelosia e violenza. La nostra è una generazione che vuole possedere l’altro e lo vuole cambiare. “Tu devi essere come io ti voglio”. Invece il vero amore nasce dalla spontaneità “Sìì quello che vuoi essere affinché io possa conoscere la tua verità.”
La coppia che funziona è quella che consente a ciascun partner di ampliare il Sé. Si chiama “teoria della self-expansion”, secondo cui è felice la relazione che consente di potenziare le proprie peculiarità, di arricchire la propria identità e le competenze, di espandersi facendo proprie le caratteristiche, gli interessi e le risorse dell’altro.
Lei parla di figli “laccio”. Ci può spiegare meglio di cosa si tratta e perché è fondamentale che i genitori non cadano in questo tranello?
Sono quei figli generati per riparare un rapporto di coppia che non va. Questi figli nascono già con un destino e si sentiranno sempre responsabili della storia coniugale. I figli si generano per donare loro la libertà di essere se stessi.
In Il profumo delle relazioni lei parla spessissimo di Libertà. Ci spiega perché è così importante?
Perché senza la libertà, nessun rapporto può essere reale con gli altri e leale con se stessi. La libertà ci permette di esplorare il nostro mondo interiore e di esprimere la nostra unicità.
Mi piace molto una frase che lei ha usato: “accettiamo le ribellioni dei nostri figli: hanno i loro buoni motivi. I figli sono figli del loro tempo”. A proposito di questa frase, possiamo dare un breve consiglio ai genitori?
La ribellione è un fatto normale nell’educazione dei figli, e molte volte, dietro una ribellione si nasconde un bisogno di ascolto, di attenzione e anche un bisogno di autonomia.
Chiudo con una domanda che di rito dovrebbe essere la prima. Perché ha deciso di scrivere il Il profumo delle relazioni e cosa l’ha ispirata?
Il fatto che la nostra storia è intrisa di profumi che hanno caratterizzato il nostro percorso di vita e che sono proprio gli odori, che sono collegati direttamente alle nostre emozioni, possono avvicinarci alle cose o allontanarci. Un una sottile influenza che decide i nostri destini.