“Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”
Il principio di Benedetto di Milena Bonvissuto edito da Bookprint edizioni e l’ultimo libro della scrittrice siciliana. Attraverso il racconto di Benedetto, bambino e uomo al contempo, che accompagna il lettore tra eventi che si susseguono per quasi un secolo, l’autrice esplora l’animo umano, non solo del suo protagonista, ma di tutti personaggi del romanzo.
Tra forza e la fragilità, eventi e narrazioni, l’autore si fonde con il narratore che lo porta verso una sorta di autocritica e riflettendo su una frase che Benedetto utilizza spesso: “Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”
Il principio di Benedetto di Milena Bonvissuto ci induce a riflettere sul nostro posto nella vita, suggerendoci che forse ognuno di noi ha un compito già assegnato fin dalla nascita.
Il romanzo è ambientato in gran parte a Licata, con cenni a fatti storici reali, per approdare poi a Genova. L’appartenenza alla propria terra rende più forti i protagonisti, che riscoprono nella città natale un porto sicuro in cui riparare nei momenti più bui.
Il principio di Benedetto di Milena Bonvissuto è il terzo romanzo dell’autrice. Il primo, La paura di rincasare tardi è stato pubblicato con la casa editrice Gruppo Edicom Rho così come il secondo, la fiction storica Maria regina senza regno catalogato fiction storica.
Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con Milena Bonvissuto che ci ha raccontato di se stessa e delle caratteristiche del suo ultimo romanzo.
Il principio di Benedetto di Milena Bonvissuto
E’ la prima volta che la presentiamo al nostro pubblico di lettori. Ci può raccontare brevemente qualcosa sulla sua vita e le sue passioni?
Sono nata a Licata, città circondata dal mare, il 26 Dicembre del 1973.Ho frequentato il liceo classico V. Linares di Licata.Ho sempre amato, a causa della mia empatia, far parte della comunità. Dai diciassette ai vent’anni ho condotto un programma radiofonico a Radio One Licata; successivamente ho curato una rubrica culturale in un mensile dal titolo L’Affarone per poi approdare in un giornale online . Proprio in questo periodo, va in stampa il mio primo romanzo: “La paura di rincasare tardi, edito dalla casa editrice EDICOM Rho, che ottiene un discreto riconoscimento di testate giornalistiche e la menzione nella Settimana Io Donna.
Nel 2011 entro a far parte di un movimento politico, in cui ricopro il ruolo di vice-presidente della Regione Sicilia, oltre che rappresentante di Licata fino al 2015, con lo scopo di visionare il territorio. Avendolo abbandonato perché non rispecchiava più il mio ideale iniziai, e continuo, a occuparmi di problematiche di quartiere e militando in politica. Sono stata madrina di due autori emergenti “Libera me domina” di Salvatore Nogara, “Pu pani e pu vinu” e “Il vocabolario siciliano” di Lillo Grecopolito. Nel corso degli anni sono stata promotrice di rappresentazioni storiche e teatrali. Nel 2019 pubblico il mio secondo romanzo: “Maria”, Regina senza regno, catalogato come fiction storica da BookSprint Edizioni e nel 2021 la stessa casa editrice pubblica Il principio di Benedetto.
Lei ha già scritto altri due romanzi. C’è qualcosa che accomuna tutti e tre i suoi libri? Non so, le caratteristiche di alcuni personaggi, le ambientazioni…
Tutti e tre i miei romanzi hanno un filo rosso che li congiunge ed è la mia città natia, Licata, ed il fatto che sono tutti realmente esistiti.I personaggi che siano nel periodo storico del 1300 ,nel 1989, nel 2000 o come l’ ultimo che sto completando del 1930, hanno in comune la tenacia, la rivalsa e la ricerca del proprio IO interiore.Sono passionali ,testardi e sognatori. Di solito i protagonisti portano in sé follia e razionalità.
Il protagonista del suo romanzo, Benedetto, utilizza spesso la frase “ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”. Attraverso questa frase c’è un messaggio o un punto di riflessione che lancia ai lettori?
In questa trama il narratore si fonde con il protagonista e viene coinvolto nella rete, quasi a fare un auto-critica di se stesso e riflettendo su una frase che Benedetto utilizza spesso: “OGNI COSA AL SUO POSTO E UN POSTO PER OGNI COSA”. Come se ognuno di noi avesse un compito assegnato dalla nascita.In realtà io credo realmente che noi siamo argonauti di un compito da portare a termine in questo mondo, ecco perché tutto deve avere un equilibrio.
Parliamo dell’ambientazione. Gli eventi del suo protagonista si svolgono in due diverse città d’Italia, Licata e Genova. C’è un motivo particolare per cui le ha scelte?
Benedetto nasce a Licata e come molti giovani siciliani dopo la seconda guerra mondiale abbandona la propria casa per inseguire un sogno, quello di Benedetto e approda a Genova.Ricordiamoci che il protagonista è reale e che attraverso i suoi occhi e il gioco spazio temporale si intersecano gli eventi.