Una leggenda della controcultura e della poesia statunitense, la voce più politicamente impegnata della Beat Generation, instancabile lavoratore per la giustizia sociale e la libertà artistica: il grande poeta Jack Hirschman ha tenuto il suo primo reading del tour italiano organizzato da Casa della Poesia a “La Locanda del Mare”, il porto sicuro del Dum Dum Republic dove dedicato a poeti, viaggiatori e buongustai. Uno spazio dell’anima, libero, per vivere di poesia. Perché la poesia va percepirla attraverso i sensi e non di speculazioni cognitive. Ad accompagnare Hirschman è stato il contrabbasso di Daniele Brenca.
“La poesia ha sempre fatto parte della mia vita – sottolinea Biancaluna Bifulco, titolare de La Locanda Del Mare – Anzi sono quasi due sinonimi, vita e poesia. Anche per questo, quando è nato il progetto della Locanda, è stato pensato in uno stretto legame con le diverse poetiche. Ogni stanza è dedicata ad un poeta e all’interno della hall si trovano versi e citazioni. Da tempo speravo in questa partnership con Casa della Poesia, ho una profonda ammirazione per Sergio Iagulli e la moglie, perché in tanti anni, dagli esordi a Baronissi, in un centro piccolissimo, svolgono un lavoro esemplare che va al di là della semplice associazione culturale, sempre con un profilo internazionale, con una caratura altissima degli eventi che propone. Jack Hirschman è uno dei massimo poeti viventi ed averlo, anche solo per una sera, come ospite alla Locanda è la realizzazione di un sogno. Ci vuole più poesia nella vita, bisogna vivere con poesia”.
Bio
Jack Hirschman nasce il 13 dicembre 1933 a New York nel Bronx. Nel 1953 Hirschman invia alcuni suoi racconti a Ernest Hemingway, che gli risponde incoraggiandolo a continuare a scrivere. Anni dopo, in seguito alla morte di Hemingway, la Associated Press diffonde la lettera che viene pubblicata sui giornali di tutto il paese compreso il New York Times, come “Lettera a un giovane scrittore”. Professore di inglese alla UCLA di Los Angeles dal 1961 al 1966, ha fra i suoi studenti Gary Gach, Steven Kesslerm, Max Schwartz e Jim Morrison. Fra il 1964 e il 1965 grazie ad una borsa di studio della UCLA fa il suo primo viaggio in Europa visitando Parigi, la Grecia e l’Inghilterra dove Asa Benveniste, della Trigram Press, pubblica Yod. È l’inizio della tendenza cabalistica nel lavoro di Hirschman che riapparirà nelle decadi successive.
Mentre Hirschman è in Europa scoppia la guerra del Viêtnam. Tornato negli Stati Uniti riprende l’insegnamento alla UCLA e dà vita ad una serie di proteste e manifestazioni contro la guerra. Fra le altre cose comincia ad attribuire la “A” (corrispondente al voto più alto) a tutti gli studenti passibili di arruolamento per aiutarli a sfuggire alla guerra. Per questa attività definita “contro lo Stato” viene licenziato dalla UCLA nel 1966. Rimane in California stabilendosi a Venice dal 1967 al 1970, dedicando tutto il suo tempo a scrivere, tradurre e dipingere. Inizia una collaborazione con David Meltzer che pubblica nella rivista Tree diverse sue traduzioni cabalistiche. Nel 1972 traduce e pubblica Un Arc-en-ciel pour l’Occident chrétien di René Depestre, la cui opera lo conduce definitivamente al marxismo. Fra il 1972 e il 1980 vive a North Beach, San Francisco, e continua a scrivere e tradurre poesia contemporanea, imparando il russo e – dopo un anno di traduzioni quotidiane – prendendo a scrivere poesie in quella lingua.
Dal 1980 si unisce al Communist Labor Party e lavora come attivista culturale con un gruppo di poeti fra cui Luis Rodriguez, Michael Warr, Kimiko Hahn, Sarah Menefee, Bruno Gullì, fino al volontario scioglimento del gruppo nel 1992. Dopo un periodo di transizione, nel 1994, diventa membro della League of Revolutionaries for a New America e contribuisce al suo giornale People’s Tribune. Durante gli anni Ottanta, dirige Compages, una rivista internazionale di traduzione di poesia rivoluzionaria in cui poeti di tutto il mondo vengono tradotti in americano e poeti americani vengono a loro volta tradotti in altre lingue. La rivista viene spedita in 50 paesi a gruppi rivoluzionari e ad organizzazioni culturali. In quel periodo Hirschman pubblica l’unica antologia di poesia albanese degli anni comunisti che sia mai stata pubblicata negli Stati Uniti, Jabishak.
È stato in contatto fin dalla metà degli anni Cinquanta con i poeti della beat-generation (alla quale è stato a volte associato) dai quali però si differenzia subito proprio per le sue posizioni politiche. Pur amico di Allen Ginsberg, Gregory Corso, Bob Kaufman e di tutti gli altri poeti beat, dissente da quella che ritiene una rivoluzione “borghese”, fatta di droghe e misticismo orientale, mentre si sente più vicino politicamente e culturalmente ai movimenti radicali afroamericani (Black Panther Party e, tra i poeti, Amiri Baraka).
Nel 1972 Hirschman comincia a scrivere i poemi lunghi che chiama Arcanes. Negli ultimi 45 anni ne ha scritti quasi 250 rimasti inediti per molti anni. Alcuni sono stati pubblicati dalla rivista Left Curve edita e diretta da Csaba Polony. Hirschman descrive gli Arcanes come la trasformazione dialettica materialistica di ciò che è spesso alchemico o mistico: essi si sforzano di portare avanti il significato spirituale del pensiero e del sentimento dialettico in un senso personale e politico.
Gli Arcanes, anche quando toccano temi personali – come in quello per suo figlio David, morto a 25 anni per un linfoma nel 1982 – hanno sempre relazioni con le trasformazioni politiche e sociali. Negli ultimi anni il suo impegno ha prodotto opere di struttura e coscienza politica e poetica che sono baluardo per l’anima contro l’ondata di caos e fascismo che sta divorando lo spirito umano. Ha pubblicato, tra poesia, saggi, traduzioni, antologie, più di 100 volumi. Fra i suoi libri di poesia più importanti: A Correspondence of Americans (Bloomington, Indiana University, 1960), Black Alephs (Trigram Books, New York/London, 1969), Lyripol (City Lights Books, San Francisco, 1976), The Bottom Line (Curbstone Press, Willimantic, 1988), Endless Threshold (Curbstone Press, Willimantic, 1992), Front Lines (City Lights Books, San Francisco, 2002), I was Born Murdered (Sore Dove Press, San Francisco, 2004).
Nella sua intensa opera di traduttore ha lavorato su autori come Majakovskij, Roque Dalton, Pier Paolo Pasolini, Rocco Scotellaro, Paul Laraque, Paul Celan, Martin Heidegger, Pablo Neruda, René Char, Stéphane Mallarmé, Alexei Kruchenykh, Ismaël Aït Djafer, Alberto Masala, Ferruccio Brugnaro. È stato anche curatore e traduttore nel 1965 della prima importante antologia di Antonin Artaud pubblicata negli Stati Uniti da City Lights Books, opera che ha influenzato profondamente molti intellettuali, scrittori e gruppi teatrali (su tutti il Living Theatre). Ha rivelato una sensibilità particolare traducendo e pubblicando diverse poetesse, tra cui Sarah Kirsch (Germania), Natasha Belyaeva (Russia), Anna Lombardo, Lucia Lucchesino e Teodora Mastrototaro (Italia), Katerina Gogou (Grecia), Luisa Pasamanik (Argentina), Ambar Past (Mexico).
Il rapporto di Hirschman con l’Italia inizia alla fine degli anni Cinquanta. La poesia che dà titolo al suo primo libro, A Correspondence of Americans, fu pubblicata nella rivista Botteghe Oscure a Roma nel 1958, due anni prima della sua pubblicazione negli Stati Uniti. Nel 1980 è in Sicilia per la pubblicazione bilingue della sua traduzione di Yossyph Shyryn del poeta siciliano Santo Calì. Nel 1990 una versione italiana del suo libro di poesie militanti, The Bottom Line, curata da Bruno Gullì, è pubblicata dall’Editoriale Mongolfiera di Bologna con il titolo Quello Che Conta. Nel 1992 comincia un tour in Italia, dando origine ad un sodalizio con la Multimedia Edizioni e la Casa della Poesia di Salerno, con il libro Soglia Infinita, tradotto ancora da Bruno Gullì.
Questa collaborazione continua nel 2000 con la pubblicazione della prima raccolta di Arcani, tradotti da Raffaella Marzano (che ha anche revisionato e dato corpo unico ad altre traduzioni di Anna Lombardo e Mariella Setzu) che ha poi continuato a proporre le opere di Jack Hirschman in Italia (12 Arcani e Volevo che voi lo sapeste nel 2004). Hirschman è stato tra i primi poeti di livello internazionale ad aderire al progetto di Casa della poesia, di cui è uno dei più assidui collaboratori e frequentatori, partecipando agli Incontri internazionali di poesia che si sono svolti a Salerno, Napoli, Baronissi, Amalfi, Pistoia, Trieste, Reggio Calabria, Sarajevo e a letture in tantissime città italiane.
Nel 2002 la Before Columbus Foundation attribuisce a Jack Hirschman l’American Book Award for Lifetime Achievement. La motivazione del premio, scritta dal poeta e scrittore David Meltzer, recita tra l’altro: “Jack Hirschman è una figura incredibilmente presente e tuttavia nascosta nella politica culturale e nella vita della poesia americana. Straordinariamente prolifico – ai più alti livelli dell’impegno artistico e del coinvolgimento attivo – il suo lavoro è generoso, aperto e profondamente critico. La sua critica non è mai banale o inefficace ma ha immensa profondità.
La sua opera maggiore – Arcani – si inserisce nella scia dell’epica moderna dei Cantos di Pound, del Paterson di William Carlos Williams, del The Maximum Poems di Charles Olson e delle Letters To An Imaginary Friend di Thomas McGrath. Instancabile lavoratore per la giustizia sociale e la libertà artistica. Noi siamo onorati nel dare riconoscimento alla sua opera e alla sua vita, ed egli onora e sfida la nostra opera e le nostre vite.”
Finalmente nel 2006 la città di San Francisco gli attribuisce il riconoscimento di “Poeta Laureato” e la Multimedia Edizioni pubblica in inglese, in un unico volume di 1000 pagine, l’intero corpus degli Arcani con il titolo The Arcanes e la City Lighs, nel 2008, All that’s left. Il volume The Arcanes viene salutato dalla critica e dagli appassionati come un vero e proprio evento editoriale e culturale.
Nel 2007 riceve a Salerno il Premio Alfonso Gatto (sezione internazionale) ed è ad Haiti per il centenario di Jacques Roumain, invitato dal fratello di Paul Laraque, Franck Laraque. Inoltre, lo stesso anno, è l’organizzatore degli Incontri internazionali di poesia di San Francisco. Nel 2008, riceve in Italia la cittadinanza onoraria di Baronissi.
Il 2009 è un anno ricco di avvenimenti: al termine del suo incarico come poeta laureato, l’Associazione Amici del Biblioteca di San Francisco gli affidano l’organizzazione dell’International Poetry Festival of San Francisco e delle letture settimanali di giovani poeti negli 11 distretti della città dal titolo Poets 11. Inoltre lo stesso anno, insieme con Sarah Menefee, Cathleen Willams e Bobby Coleman fonda The Revolutionary Poets Brigade, un’organizzazione di poeti politicamente e socialmente impegnati. Questa Brigada oggi ha nuclei di aggregazione anche in altre città quali Los Angeles, Albuquerque, Chicago, Burlington e in Europa a Roma e Parigi.
Negli Stati Uniti pubblica, nel 2010, in collaborazione con Casa della poesia e la Fondazione Alfonso Gatto, il volume Magma che raccoglie le sue traduzioni di poesie di Alfonso Gatto. Nello stesso anno partecipa, insieme ad altri poeti, ad una serie di letture a Basra, come protagonisti della prima apertura internazionale dell’Iraq dall’invasione americana. Nel 2011 fonda insieme con 35 poeti e con gli organizzatori di vari festival il World Poetry Movement a Medellin, in Colombia, dove era già stato con Agneta Falk nel 2009.
L’anno successivo è in tour in Cina per alcuni reading con Agneta Falk e altri poeti cinesi. Con la Multimedia Edizioni di Salerno pubblica, nel 2014, 28 Arcani, tradotto da Raffaella Marzano.
Nel 2016 viene pubblicato il secondo volume in lingua originale The Arcanes (2006-2016) che raccoglie i testi scritti in questa ultima decade.
Nel 2017 viene pubblicato, sempre dalla Multimedia Edizioni e sempre con la traduzione di Raffaella Marzano, il “libro-miracolo”, L’Arcano del Viêtman, un testo scritto nel 1972, smarrito per tanti anni e ritrovato e pubblicato nel 2014 negli Stati Uniti, nel 2016 in Belgio e poi in Italia.
Infine nel 2018, la Multimedia Edizioni, ripubblica i primi due libri “italiani” di Hirschman, Quello che conta e Soglia Infinita, ormai introvabili.