Don Roberto Malgesini, 51 anni, “il prete degli ultimi” come lo descrivono tanti, è stato accoltellato e ucciso la mattina del 15 settembre alle 7 a Como in piazza San Rocco. L’aggressione è avvenuta sotto la casa dove abitava il sacerdote, che era originario della Valtellina. Inutili i soccorsi: quando don Roberto è stato ritrovato, era disteso per terra con con diverse ferite da arma da taglio e i sanitari ne hanno solo potuto constatare il decesso.
La morte di Don Roberto Malgesini
Da una prima ricostruzione sembra che il sacerdote stesse per iniziare il suo giro di distribuzione delle prime colazioni. Sotto casa, nella canonica, è rimasta la sua Panda grigia con tutto il necessario. Il colpevole conosceva don Roberto e dopo averlo ferito mortalmente il prete è andato a piedi a costituirsi alla caserma dei carabinieri, a poche centinaia di metri da San Rocco. Lì vicino è stata anche ritrovata l’arma usata per il delitto.
Il prete degli ultimi
Queste sono le parole di Don Roberto Bernasconi, direttore della Caritas. Parole forti e dure che vogliono descrivere una persona consapevole dei rischi che correva nell’aiutare tutti senza distinzioni.
Da anni don Roberto si era schierato dalla parte degli ultimi, tanto da essere definito “il prete degli ultimi”, ed apparteneva alla parrocchia di San Bartolomeo. Era il coordinatore del gruppo di volontari che portano ogni mattina un thè caldo o qualcosa da bere ai senzatetto della città. Serviva alla mensa come al dormitorio, aveva confidenza con molte delle persone che incontrava ogni giorno. E le aiutava come poteva. Alla sua vocazione religiosa affiancava una profonda umanità: se qualcuno aveva bisogno di un medico e si rivolgeva a don Roberto, non solo glielo trovava ma spesso lo accompagnava con la sua auto.
I preti di strada
Figure che forse sono sempre più rare nell’attualità e nella vita quotidiana quella dei preti di strada? Vite volte all’aiuto dei bisognosi, consapevoli dei rischi come nella città di Como quando nel gennaio del 1999 aveva vissuto un fatto tragicamente simile: a Ponte Chiasso venne ucciso a coltellate il parroco don Renzo Beretta, da un immigrato al quale aveva dato accoglienza. Oppure come Don Andrea Gallo, una vita ad aiutare la gente della sua Genova.
Preti che oltre ad aiutare i più bisognosi si prodigano alla lotta contro la criminalità organizzata anche a costo di rimetterci la loro stessa vita come fecero Don Pino Puglisi a Palermo oppure Don Peppe Diana a Napoli.
Preti anzi persone che con le loro azioni e le loro parole hanno fatto molto e che ancora oggi fanno molto perché la chiesa dovrebbe essere anche questo: aiutare tutti, senza distinzioni.