Le nuove dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti fanno discutere. Il presidente Trump si espone sull’uso della forza accusando i governatori di essere “deboli” per quanto riguarda le numerose proteste americane legate all’omicidio di George Floyd.
Le proteste che dilagano in tutti gli USA
Giornata numero nove di scontri in America. Le proteste nate dall’omicidio di George Floyd (l’uomo afroamericano morto per mano del poliziotto Derek Chauvin che per sette minuti ha tenuto il ginocchio sul collo di Floyd provocandone la morte per soffocamento) oramai si sono allargate sul tutto il territorio americano.
Proteste continue che non accennano a fermarsi, 26 sono gli Stati che hanno chiesto l’intervento della Guardia Nazionale mentre sono 40 gli stati che hanno instaurato un coprifuoco. Dal 26 maggio oltre 4.000 persone sono state arrestate in una ventina di città, di cui oltre 500 a Los Angeles e 250 a New York (dove è stata arrestata e poi rilasciata dopo un’ora anche la figlia del sindaco della grande mela, Chiara de Blasio). New York Times scrive che venerdì il presidente è stato portato per un’ora in un bunker sotterraneo.
Il presidente Trump, l’uso della forza e le nuove polemiche
“Dovete dominare, se non lo fate sprecate il vostro tempo e vi travolgeranno facendovi apparire come degli idioti. Molti di voi sono deboli. Dovete arrestare le persone”.
Secondo la stampa americana queste sono state le parole che il tycoon ha rivolto ai governatori durante l’ultima videoconferenza. Parole che fanno scoppiare la nuova polemica e “tiro” che immediatamente ricalibrato dalla Casa Bianca dichiarando che le parole sono state estrapolate dal contesto e che: “Quello che il presidente ha detto è che vuole dominare la strada con la Guardia Nazionale, la presenza della polizia. Ogni volta che ha usato la parola ‘dominare’ si riferiva alle strade ed alla necessità di riportare la pace”.
La risposta di Obama
La risposta al tycoon arriva direttamente da colui che la Casa Bianca l’aveva abitata prima di lui ovvero Barack Obama. L’ex presidente americano (da sempre molto impegnato sulla questione “Razzismo negli USA”) ha scritto in un recente contributo per la stampa americana che:
Arriva poi l’attacco al tycoon: “Dovremmo lottare per assicurarci un presidente, un Congresso, una giustizia che veramente riconoscano il ruolo corrosivo che il razzismo continua a rivestire nella nostra società. Bisogna trasformare questo momento in un vero punto di svolta che porti a un cambiamento reale. Bisogna mettere insieme le risorse per aiutare i giovani attivisti a mantenere questo slancio incanalando le loro energie in azioni concrete”.