Il Dum Dum Republic conquista il Premio “Fabbrica delle idee 2018 – Storie vincenti Made in Campania”. Premiata la campagna #ZeroCannucce e il progetto di turismo sostenibile #PlasticFree intra
“Non avrei mai immaginato di ritrovarmi a ritirare un premio. Siamo davvero orgogliosi” –sottolinea Biancaluna Bifulco, titolare dello stabilimento turistico, in occasione della cerimonia di consegna svoltasi presso il Museo Diocesano di Salerno – “Oggi l’emergenza ambiente è indifferibile, non abbiamo più tempo. Il turismo sostenibile è un argomento poco praticato in Campania, o comunque di cui si parla poco. L’idea di turismo è spesso associata all’immagine di grandi strutture, con una forma mentis rimasta relegata ad un concept che risale agli anni ’80. Immaginiamo grandi villaggi, grandi alberghi, spesso con forte impatto e forte incidenza di materiale grezzo sulla spiaggia. Non è così. Quello che abbiamo in Campania e al sud della provincia di Salerno in particolare è una bellezza unica al mondo. Di questo bellezza, però, siamo davvero consapevoli? Siamo davvero in grado di percepirla e trasmetterla all’estero?”.
Una sfida, quindi, al leitmotiv comune che guarda al sud in una prospettiva “mancante”, con politiche vecchie e gestione anacronistica del turismo.
“Per fare turismo basta avere luoghi intimi, guardare al territorio per quello che è, cercare di conservarlo e salvaguardarlo, fino a diventarne ambasciatore – insiste Biancaluna Bifulco – Così è nata l’idea del Dum Dum Republic. Le idee non vanno mai avanti da sole. Noi siamo un gruppo di amici, lavoriamo insieme da 22anni, sfatando qualsiasi logica del marketing. La parola “amici” è la più bella che ci sia, si cresce insieme e si condividono i sogni. Eravamo semplicemente una capanna sul mare quando siamo nati nel 1996: una capanna con tantissimi sogni e una grande passione per il rock. Sognavamo Woodstock. Avevamo vent’anni. La nostra piccola Woodstock l’abbiamo creata, attraverso i concerti e ogni stagione lanciamo campagne di sensibilizzazione e di turismo sostenibile.
Quest’anno abbiamo sposato il movimento “Plastic Free – Fino all’ultima cannuccia”, perché ci siamo resi conto, come organizzatori di festival indipendenti, che l’utilizzo della plastica è davvero devastante. Già da cinque anni usiamo materiale biodegradabile, quest’anno però abbiamo deciso di eliminarlo del tutto, studiando alternative, come i derivati del mais. Grazie ai nostri amici tutto questo è stato possibile e ci ha connesso ad una serie di iniziative mondiali, come #DrasticOnPlastic, con una semplice idea come l’abolire le cannucce. Un cocktail o una bibita si possono bere direttamente dal bicchiere o trovando formule divertenti come quella di donare un maccherone di zito come cannuccia: un modo semplice per sensibilizzare.
La nostra clientela ha cominciato a condividere il nostro progetto e a diffondere direttamente dai social e nelle discussioni questa idea. Un’impresa ha una responsabilità nelle sue azioni quotidiane. Oggi, nella confusione rifiuti, se neanche l’emergenza di qualche anno fa ci ha reso cittadini sensibili, allora noi come operatori turistici dobbiamo porci delle domande. L’ambiente e il territorio sono la nostra risorsa. Il design, l’architettura e tutto ciò che gira intorno sono voci secondarie rispetto al mare, alla spiaggia, al paesaggio nel suo complesso. Una cultura da valorizzare attraverso atti quotidiani. Questa è la filosofia del Dum Dum, ancora oggi, dopo 22 anni”.