Due progetti del Cnr hanno superato la selezione della prima edizione dell’European Foundation Award for Responsible Research & Innovation (EFARRI), il premio che riconosce meriti alle attività di ricerca e innovazione che si allineano ai principi della Responsible Research and Innovation. Entrambi i progetti vedono l’Irea del Cnr di Milano tra i coordinatori.
Il primo si riferisce a Space4Agri – Sviluppo di metodologie aerospaziali innovative di osservazione della terra a supporto del settore agricolo in Lombardia (S4A) un progetto di ricerca cofinanziato nell’ambito dell’Accordo di collaborazione 2013-2015 tra Regione Lombardia e Cnr, che mira a sostenere l’attuazione di programmi di ricerca e sviluppo finalizzati ai bisogni sociali ed economici della Regione. In particolare il premio riconosce le attività di S4A dedicate al coinvolgimento degli stakeholders del settore agroalimentare lombardo e alla educazione scientifica informale con alcune scuole del territorio intorno alla ricerca aerospaziale in ambito agricolo.
Il secondo riconoscimento va a Food Futuring Tours (FFT) – A participatory visionary lab to think and thinker the future of food @ the EXPO 2015 in Milan, un progetto di ricerca ideato in collaborazione con il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea di Ispra, con l’obiettivo di sperimentare nuove modalità di coinvolgimento pubblico nel dibattito su scienza, tecnologia e sul loro impatto nella società. Il progetto è stato condotto durante l’Esposizione Universale di Milano Expo tra maggio e ottobre 2015. L’obiettivo di FFT è stato di portare nel dibattito sui temi del cibo le suggestioni e le opinioni dei cittadini, in genere considerati solo consumatori del mercato alimentare.
I due progetti sono stati scelti tra i primi 15 classificati tra oltre 200 proposte arrivate da tutta Europa da una giuria di esperti indipendenti coordinati dall’Università di Delft. L’Italia si è classificata con 5 progetti, di cui due al Cnr – Irea. Il 21 e 22 novembre, a Bruxelles, tutti i progetti saranno presentati in una cerimonia ufficiale in cui saranno ulteriormente selezionati i primi tre, con un riconoscimento economico.
La Responsible Research and Innovation”, Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI), è un approccio promosso dalla Commissione Europea ad un nuovo modo di fare ricerca e innovazione, in cui tutti gli attori sociali (scienziati, cittadini, decisori politici, aziende, organizzazioni della società civile, mondo dell’educazione, terzo settore, ecc.) sono invitati a collaborare con il comune obiettivo di “allineare i processi e i risultati della ricerca e dell’innovazione ai valori, ai bisogni e alle aspirazioni della società”. RRI è diventato un tema trasversale di Horizon 2020 ed è un requisito richiesto in tutti i progetti finanziati nell’ambito del più importante programma europeo di finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica.
La RRI abbraccia sei dimensioni chiave della ricerca e dell’innovazione: il coinvolgimento attivo dei vari pubblici (Public Engagement), l’educazione scientifica (Science Education), la questione di genere (Gender), l’etica (Ethics), l’accesso aperto alla conoscenza e ai risultati delle ricerche scientifiche (Open Access), la governance dell’intero processo (Governance).
Nonostante alcuni di questi temi siano già presenti, e altri stiano cominciando a entrare nell’agenda di chi fa ricerca, ancora scarsa è la consapevolezza di cosa significhi assumere un atteggiamento responsabile e inclusivo. D’altra parte la stessa RRI non è una formula chiusa bensì un approccio aperto che va costruito insieme tra tutti gli attori sociali.