E’ partito il Pozzuoli Faber Jazz Festival 2018, giunto all IX edizione. Jazz&Conversation e Parco archeologico dei Campi Flegrei presentano il variegato programma che accompagnerà l’estate flegrea.
Ad affiancare l’associazione Jazz and Conversation da quest’anno un nuovo attore. Si tratta della Faber Italia srl, un’azienda campana che produce macchine da caffè leader del settore per meccanica e design, particolarmente attenta ai fermenti culturali e agli eventi che li caratterizzano.
Spettacoli itineranti per appassionati musica, ma non solo, per scoprire i Campi Flegrei, la Terra del Mito, tra i territori più ricchi d’Italia per bellezze archeologiche, paesaggistiche e culturali.
«Un festival dei Campi Flegrei non poteva che essere ospitato dal Parco archeologico. Partiamo da Cuma per ripercorre, attraverso la musica, il filo sottile della storia – dichiara il direttore Paolo Giulierini – Viviamo i nostri monumenti, i luoghi della cultura aperti di sera, coniugandoli a performance importanti e valorizzando, oltre al patrimonio, le tante energie e risorse impegnate per la valorizzazione di questa terra»
Città bassa di Cuma, Terme di Baia, Castello Aragonese tra le location del Parco archeologico scelte per spettacoli emozionanti e suggestivi. A questi siti si alternano strutture e residenze rinomate nel circuito turistico.
«Non è soltanto un evento di musica – secondo il sindaco Figliolia – ma è anche l’occasione per mettere in vetrina e promozione alcune tra le zone più suggestive dei Campi Flegrei. È un’iniziativa che unisce il territorio flegreo all’insegna della musica e della cultura. Un percorso che negli anni abbiamo sempre sostenuto, convinti dell’impegno di chi dona il proprio tempo per la crescita del territorio»
Un grande palco in movimento con la partecipazione di tanti artisti. Uno spettacolo multiforme e dinamico, una festa per coinvolgere tutti. Un viaggio emozionante di cultura e sapere, di radici e tradizioni, leggendo la storia del territorio fino ai giorni nostri.
«Sin dalla sua prima edizione – spiega Antimo Civero – l’associazione con la sua decennale attività, ha avuto come quinta naturale le straordinarie vestigia del territorio flegreo. Il territorio che vive e racconta il suo passato per proiettarlo nel futuro sono momenti che appaiono fondamentali e insostituibili di ogni cultura»