Che il mondo del lavoro sia incessantemente in evoluzione è un dato di fatto, non certamente una notizia sconvolgente. Proprio dal mondo del lavoro arriva il fenomeno chiamato Great Resignation direttamente collegato al sogno di trovare il posto di lavoro ideale.
Il posto di lavoro ideale, un po’ di dati
In Italia stiamo realmente vivendo il fenomeno delle dimissioni volontarie o piuttosto il mondo del lavoro sta attraversando una nuova epoca e percezione? Secondo i nuovi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps, sono state 306.710 le dimissioni nel primo trimestre 2022 (+ 35% rispetto al medesimo periodo del 2021). Nel complesso le assunzioni (1.865.000) hanno però superato i valori del 2018-2019 con un saldo positivo di 350.345 nuovi rapporti di lavoro. Forse sarebbe opportuno quindi parlare di grande cambiamento, più che di grandi dimissioni: le persone spesso abbandonano il proprio lavoro per iniziarne uno nuovo, più stimolante.
Intervista ad Antonio Panìco, business coach
Chi meglio di un business coach può parlarci del mondo del lavoro e dei suoi cambiamenti? Ecco perché abbiamo rivolto alcune domande ad Antonio Panìco, business coach:
Partiamo con una domanda per conoscerci meglio: cos’è e come nasce Business Coaching Italia?
Business Coaching Italia nasce da un’attenta osservazione degli imprenditori, delusi e disorientati da corsi di formazione e consulenti poco pratici e troppo teorici e per questo alla continua ricerca di un percorso di affiancamento che li guidasse con efficacia nell’impostare le aziende, nel farle crescere e organizzarle al meglio. Così ho messo la mia esperienza decennale come manager di multinazionali al servizio delle imprese, con un formula mista di coaching e consulenza di processi.
Business Coaching Italia è un’azienda focalizzata sulle imprese, offre coaching agli imprenditori che vogliono far crescere il proprio business, organizzarlo meglio e ottenere benessere ed espansione. A differenza di altri programmi di coaching dove solitamente ci si affida alla motivazione, il nostro sistema si basa su un affiancamento programmatico per lo sviluppo dei processi aziendali quali organizzazione, marketing, vendita, selezione e gestione del personale ecc.
Cosa vuol dire Great Resignation e perché, ultimamente, se ne parla sempre di più?
In tutto il mondo si è assistito e si continua ad assistere a dimissioni volontarie di massa che stanno creando non pochi problemi a imprese e governi. Aziende e istituzioni si sono trovate impreparate dinnanzi a una reazione così drastica, dettata certamente dagli accadimenti degli ultimi due anni di pandemia, da parte di una fetta importante di lavoratori.
La strategia dei lock down attuata praticamente da tutti i governi ha messo intere generazioni di lavoratori di fronte alla realtà: hanno fatto i conti con le proprie debolezze, i propri punti di forza, con la fugacità della vita e del posto fisso. Tutto ciò ha portato molti lavoratori a decidere di lasciare il proprio impiego, quando non soddisfacente. I motivi di questa insoddisfazione sono tantissimi, vanno dal rapporto col capo, al clima lavorativo, agli orari poco flessibili, all’ambiente fisico spesso privo di comodità, ecc. Ne consegue che i millennial, ma anche gli over 40, piuttosto che essere insoddisfatti, provino a cambiare vita, si cimentino nel mondo dell’impresa o pensino a godersi la vita, arrangiandosi di volta in volta in base alle necessità.
Cosa cerca, attualmente, il lavoratore italiano?
Le persone cercano un ambiente di lavoro sano, fatto di principi, con un leader intelligente e capace, dove le proprie competenze possano crescere ed essere valorizzate. Inoltre vogliono essere retribuiti in modo corretto, magari con premi per la produzione ben pagati.
Questo ultimo punto si scontra con il sistema tributario italiano per cui il lavoratore percepisce in busta paga meno della metà del costo lordo aziendale; ciò, unito a una difficoltà dei licenziamenti delle persone improduttive, rende complesso per i datori di lavoro soddisfare le richieste di stipendio dei lavoratori più meritevoli.
D’altronde il nostro paese ha mostrato ai cittadini di voler “punire” con alte tasse chi guadagna molto e di sostenere con il reddito di cittadinanza chi non lavora affatto. Ne consegue che molti cittadini si sentano demotivati e si allineino a questo stato delle cose.
Si può dire che stiamo assistendo ad un cambiamento all’interno di quello che è il mondo del lavoro italiano?
Il cambiamento era già in atto prima del Covid19; gli eventi degli ultimi 3 anni hanno esasperato e accelerato questo cambiamento.
Quali sono i progetti per il futuro di Business Coaching Italia ed Antonio Panìco?
Questa estate sono stato due mesi in Florida per scrivere un nuovo libro. Nei prossimi mesi lancerò una nuova edizione della nostra Accademia dedicata a imprenditori e business coach, in quanto prevediamo che in futuro avremo bisogno di un numero maggiore di coach che lavori con noi e sia in grado di affiancare nel modo corretto e pratico le aziende nostre clienti.
Infine stiamo iniziando a guardare ai mercati esteri dove abbiamo già qualche cliente, circa il 10% dei nostri clienti sono fuori dall’Italia, quindi progressivamente ci concentreremo sempre più anche sul mercato straniero.