Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dal governo prevede l’assegnazione al Sud di 82 miliardi di euro. La cifra risponde al criterio di distribuzione che vede il dirottamento del 40% delle risorse alle regioni meridionali anche se i conti non sembrano tornare. Così il PNRR rischia di diventare un’occasione persa per superare l’annosa questione meridionale.
Facciamo due conti
Il PNRR destina, come dicevamo, il 40% delle somme previste al Sud. Parliamo di una cifra pari a 82 miliardi. A leggere il documento, il criterio del 40% non è stato applicato a tutti i 6 capitoli di spesa (missioni). A qualcuno come Infrastrutture e Istruzione è andato qualcosa in più, agli altri come qualcosa in meno con il risultato che mediamente i fondi destinati al Sud ammontano al 40%. Seguendo questo criterio si arriva, appunto, a 82 miliardi. Applicando la stessa percentuale a tutti i capitoli si sarebbe arrivati a 89 miliardi. Appena i dati che abbiamo appena illustrato sono stati resi noti, le Regioni meridionali sono insorte.
Il “metodo Europa”
Il criterio con il quale l’Europa distribuisce i fondi ai Paesi membri è il risultato di un’operazione che prende in considerazione popolazione, Pil, reddito e tasso di disoccupazione. Se avesse valso lo stesso criterio anche per le singole regioni italiane, al Sud sarebbero spettati circa 150 miliardi. Anche in questo caso, la notizia ha fatto saltare dalla sedia diversi amministratori locali meridionali. 500 sindaci hanno presentato una petizione al Parlamento europeo.
PNRR e questione meridionale
Quando fu decretato il fallimento della riforma agraria degli anni Cinquanta, si capì che la soluzione per risollevare le sorti del Meridione era quella di destinarvi fondi corposi e continui. Fondi che dovevano essere utilizzati per consentire al Mezzogiorno di uscire dal suo stato di arretratezza. Anche la politica degli stanziamenti fallì perché non diede il risultato sperato gettando, tra l’altro, ombre scurissime sul meridionalismo. Il Mezzogiorno resta ancora il fanalino di coda dell’Italia e per qualcuno la zavorra del Paese. Su quest’ultimo concetto si sono costruite carriere politiche…
Perché anche la politica delle erogazioni non ha funzionato? Forse perché “i soldi” sono stati erogati a mo’ di elemosina senza una vera progettualità? Magari sono finiti nelle tasche della criminalità locale? Fatto sta che ci troviamo increduli a ricordare ancora le parole di uno degli studiosi della questione meridionale che è Rosario Romeo. Nei suoi scritti Romeo non ha mai mancato di sottolineare da un lato il ruolo attivo che il Mezzogiorno ha avuto nello sviluppo economico del Settentrione, dall’altro che non può esserci vera crescita per l’intero Paese se il Mezzogiorno resta indietro. Quella del PNRR, lo sappiamo, è un’opportunità senza precedenti per il Meridione e non solo. Con una buona progettualità si può davvero ridurre il gap tra i due emisferi del Paese. In realtà è un obiettivo che deve essere centrato, non può più essere rimandato perché, non dimentichiamolo, parte di quei soldi va restituita.
In copertina foto di Flanker