Il testo racconta con toni amari ed ironici la storia di due figli di “N. N.“, Giovanni e Gustavo, e pone in evidenza la paradossale situazione che può creare un’antiquata legge ancora vigente nel nostro Paese – e unica in Europa – che vieta ai figli non riconosciuti alla nascita, detti in gergo appunto “N. N.”, di venire a conoscenza dell’identità della madre naturale se non dopo il compimento del centesimo anno di età.
Giovanni (Francesco Montanari) e Gustavo (Giorgio Colangeli) appartengono a generazioni distanti: poco più che trentenne il primo, alla soglia dei cent’anni il secondo. I due affrontano la vita in maniera completamente differente. Gustavo è “il giovane” aggiornato su tutto; mode, hi-tech, fast-food e donne; si destreggia con Iphone, pubblica foto ritoccate su Instagram, chatta su Facebook. Giovanni è quasi del tutto estraneo al mondo a cui appartiene. È nato vecchio, utilizza il Nokia 3310, odia i fast-food, adotta un linguaggio sempre forbito ed è bloccato in assurde ipocondrie verso la realtà che lo circonda.
Entrambi sono alla ricerca delle proprie origini e Gustavo, avendo quasi quindi raggiunto l’età che gli permetterà di scoprire l’identità dei veri genitori, a breve avrà finalmente diritto a sapere. Con lui Giovanni si addentrerà in un dialogo che li vedrà uniti e distanti, allo stesso tempo, in uno scontro generazionale che li dipinge paradossalmente al contrario. Accanto a loro Maria Gorini, nel ruolo della compagna di Giovanni, che finisce per essere trait d’union tra i due uomini alle prese col loro passato. Il pubblico è pienamente coinvolto su un tema sociale di grande attualità.
Le musiche originali e di atmosfera, incluso il brano inedito Non voglio rimanere solasono firmate da DESERTO ROSSO, progetto musicale portato avanti da Erika Savastani e Danilo Pao. Presente nello spettacolo anche la filastrocca dei cento diVittorio Giannelli.
Lo spettacolo è sostenuto dal Comitato nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche e da F.A.E.G.N. Associazione nazionale figli adottivi e genitori naturali.
Giorgio Colangeli
, attore poliedrico si divide tra teatro, cinema e tv. È stato diretto a teatro da registi come Alessandro Benvenuti, Duccio Camerini. Giuseppe Montesano, Carlo Lizzani, Antonio Calenda, Giulio Sbragia, Armando Pugliese, Ermanno Olmi, Vittorio Gassman. Tra le esperienze cinematografiche: Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, Una piccola impresa meridionale di Rocco Papaleo, Banana di Andrea Jublin, L’attesa di Piero Messina con Juliette Binoche. In tv ha preso parte alla miniserie Non è mai troppo tardi, alla fiction Rai1 Braccialetti rossi, al film Bolgia totale, diretto da Matteo Scifoni e di recente ella serie tv Ragion di Stato.Francesco Montanari
, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, diventa famoso per il ruolo del “Libanese” nella serie tv Romanzo criminale, ispirata alla vera storia della banda della Magliana. Si divide tra cinema, teatro e tv. Tra gli ultimi spettacoli teatrali: Sunshine di Giorgio Albertazzi, Fontamara di Michele Placido, Piccoli Equivoci di Claudio Bigagli, Romeo e Giulietta di Valerio Binasco,Parole incatenate di Luciano Melchionna, Oscillazioni di Giuseppe Marini. In tv compare in Squadra antimafia, Tra le ultime esperienze cinematografiche: Oggi sposidi L. Lucini, Sotto il vestito niente – L’ultima sfilata di Carlo Vanzina, Come non dettodi I. Silvestrini, Un Natale stupefacente di V. De Biasi.Il Comitato nazionale per il diritto alla conoscenza delle origini biologiche si occupa da sette anni di far modificare la legge che vieta ai figli adottivi, non riconosciuti alla nascita, di conoscere le loro origini biologiche. Ci si interroga sulle esigenze di tale conoscenza, quale diritto imprescindibile della persona per la propria salute, dato che è totalmente sconosciuta, a una folta schiera di individui (se ne contano 400.000 circa), ogni conoscenza anamnestica circa eventuali patologie familiari. Grazie all’attività del Comitato in questi anni sono state presentate 4 proposte di legge nella scorsa legislatura, conclusasi, purtroppo, con un niente di fatto e ben 5 in questa attuale. Nell’ultimo anno la Commissione Giustizia alla Camera ha svolto una consistente indagine conoscitiva, ascoltando in Commissione tutte le parti interessate, tra cui il suddetto Comitato.
FAEGN realizza incontri e dibattiti volti alla sensibilizzazione dei propri membri e dell’opinione pubblica sul tema dell’abbandono dei minori e dell’adozione in genere, in particolare per quel che riguarda i diritti e i doveri dei figli adottivi e dei genitori naturali in relazione all’attuale contesto sociale e legislativo.
Nel novembre 2013 anche la Corte costituzionale si è espressa a favore della conoscenza, dichiarando incostituzionale l’art.28 della legge 184/83, nella parte in cui non prevede le modalità per interpellare la madre biologica al fine di chiedere se intende revocare l’anonimato espresso all’epoca del parto. Ciò pone al legislatore obbligo di modificare la legge, in modo da rispettare sia la sentenza della Consulta, che adeguarsi alle normative europee. Nonostante ciò però ancora la nuova legge non “vede la luce”.