Pipistrello e Valencia sono due termini che vanno pronunciati insieme. A unirli sono numerose leggende tramandate nei secoli che hanno spinto i valenciani ad adottare il mammifero alato. Il pipistrello è il simbolo sia della città spagnola che delle due squadre di calcio della città e campeggia su bandiere e stemmi.
Qual è la storia del pipistrello simbolo della città di Valencia?
Siamo soliti abbinare il pipistrello al personaggio dei fumetti Batman. In realtà esiste un’altra storia, precedente, europea, che fa del tanto temuto mammifero un eroe. Le leggende sui pipistrelli a Valencia partono tutte da due elementi. Il primo è una consuetudine araba durante il dominio della città, che era quella di allevare questi mammiferi per tener lontano gli insetti e i parassiti. Il secondo è la riconquista della città stessa da parte di Giacomo I d’Aragona, detto il Conquistatore, nel XIII secolo. Si narra, infatti, che l’ultimo sultano che regnò su Valencia considerasse il suo dominio legato alla vita del suo pipistrello preferito. Quando Giacomo I assaltò il palazzo, il pipistrello tanto amato dal sultano fu attirato dal dragone impresso sullo scudo del re cristiano e passò dalla sua parte decretando la liberazione di Valencia dagli arabi.
Le leggende continuano
Secondo un’altra leggenda, sempre durante la guerra di liberazione dagli arabi, i cristiani accampati alle porte della città, stavano per subire un attacco a sorpresa, di notte. Fu lo stridulo verso di un pipistrello a farli svegliare e a non farli cadere nella trappola. Un’ulteriore versione della leggenda narra che, nella stessa circostanza, un pipistrello sarebbe entrato in un tamburo producendo un rumore talmente forte da svegliare le truppe.
Un altro racconto narra del prezioso contributo di un pipistrello alla costruzione della cattedrale della città. Durante i lavori, infatti, il capomastro aveva difficoltà a trovare la posizione esatta per posizionare la chiave di volta dell’altare maggiore. Un giorno, mentre passeggiava per le strade della città alla ricerca di ispirazione, il capomastro vide un pipistrello che si posava su una delle torri della cattedrale. Seguendo il pipistrello, il capomastro scoprì la posizione perfetta per la chiave di volta.
Il simbolo di una città
Così, il pipistrello è divenuto il simbolo della città. Si narra che in passato la popolazione di Valencia lasciasse l’ingresso delle case aperto la notte in modo che i pipistrelli potessero entrare e nidificare all’interno delle case. In questo modo, i pipistrelli, protetti e preservati, sono entrati nella cultura valenciana.
Oggi, il pipistrello è rappresentato su molti monumenti e oggetti della città di Valencia. Campeggia, ad esempio, sullo stemma della città. Lo scudo a losanga con quattro pali rossi su fondo oro è sormontato da una corona, simbolo della dinastia aragonese, mentre ai lati si trovano due “L” che ricordano due assedi ai quali la città ha resistito. Sopra la corona è visibile la sagoma di un pipistrello che, secondo alcuni studiosi, avrebbe sostituito il precedente drago.
Entrambe le squadre di calcio della città di Valencia portano un pipistrello sul loro stemma. Il Valencia Club de Fútbol ha scelto un pipistrello che “abbraccia” uno scudetto a fasce verticali rosse e oro con al centro un pallone da football. Sullo stemma del Levante Unión Deportiva, il pipistrello fa da cornice a uno scudetto a fasce verticali rosse e blu al centro del quale insiste leggermente in diagonale il nome del club e un pallone da football.