Il tema del vertice sociale europeo di primavera è la “realizzazione degli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali“.
La discussione si è incentrata su tre sottotematiche: potenziare innovazione, creazione di posti di lavoro ed equità sociale nel quadro finanziario pluriennale; nuove forme di lavoro: sfide e opportunità per l’occupazione e il dialogo sociale; e convergenza sociale ed economica per rafforzare la crescita e la resilienza.
Nel suo intervento, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha dichiarato: “Desidero ringraziare le parti sociali per il positivo e costruttivo svolgimento del vertice. Abbiamo discusso della situazione economica e sociale nell’UE. La nostra economia continua a crescere oltre le aspettative, l’occupazione è in aumento e gli investimenti in ripresa. Tuttavia la crescita economica ha poco senso se non porta a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini. Ho discusso con le parti sociali di come coniugare la giustizia sociale e l’efficienza economica in modo che la nostra qualità della vita, che è al centro delle politiche dell’UE, continui a migliorare.”
“Dall’inizio del mandato di questa Commissione abbiamo posto le priorità sociali dove è giusto che siano: al centro dell’agenda europea. A Göteborg, lo scorso novembre, le istituzioni dell’UE hanno proclamato congiuntamente il pilastro europeo dei diritti sociali che avevo sollecitato. La realizzazione del pilastro è una responsabilità comune e conto sugli Stati membri e sulle parti sociali a tutti i livelli per svolgere un ruolo chiave al riguardo. Potete contare sulla Commissione per svolgere pienamente il suo ruolo“, ha sottolineato ilpresidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Da parte della presidenza di turno, il primo ministro della Bulgaria, Boyko Borissov, ha affermato: “È fondamentale che tutti noi condividiamo la necessità di rafforzare la dimensione sociale dell’Unione europea al fine di continuare a sviluppare la coesione sociale. Nel contempo, dovremmo rafforzare le opportunità di crescita economica, una crescita che già si può osservare in Europa. I risultati di questa crescita economica devono essere tangibili per tutti. Come affermano i trattati: adoperiamoci per un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, la piena occupazione e il progresso sociale.”
Il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (CES), Luca Visentini, ha affermato: “Il pilastro europeo dei diritti sociali contiene molti impegni importanti, ma si tradurrà in valore ricostruendo la fiducia delle persone solo se darà il via a migliori diritti e condizioni di lavoro, posti in essere dall’UE, dagli Stati membri, dai datori di lavoro e dai sindacati. La realizzazione dei diritti contenuti nel pilastro deve riflettersi nelle raccomandazioni di politica economica dell’UE, nel bilancio dell’UE, nelle leggi e azioni degli Stati membri, nella ripresa dei negoziati e degli accordi collettivi tra datori di lavoro e sindacati in tutti i paesi dell’UE. Deve essere assicurata parità di condizioni attraverso salari in crescita, convergenza sociale e fiscale. Di certo non vi è cosa che faccia arrabbiare di più i cittadini delle promesse non mantenute. Tutti i leader hanno la responsabilità di garantire che il pilastro dei diritti sociali apporti reali miglioramenti nella vita dei lavoratori in Europa.”
Il presidente di BusinessEurope Emma Marcegaglia, in rappresentanza dei datori di lavoro (BusinessEurope, CEEP, UEAPME), ha affermato: “Il 2017 è stato un anno positivo per l’economia, ma l’attuazione delle riforme nazionali continua a rimanere indietro. La realizzazione degli impegni di riforma è essenziale per garantire che la nostra economia sociale di mercato continui a prosperare, sostenuta da servizi pubblici ad alte prestazioni. Nonostante la ripresa relativamente recente, la carenza di competenze ha già raggiunto il massimo livello mai registrato in oltre 20 anni, minando una disoccupazione in calo e le prospettive di crescita delle PMI. Le riforme del mercato del lavoro e l’adattamento delle competenze rimangono priorità fondamentali. Il prossimo quadro finanziario pluriennale europeo dovrebbe concentrarsi su misure a sostegno della crescita a lungo termine e della promozione dell’occupazione. Abbiamo anche bisogno di approfondire la nostra Unione economica e monetaria, sviluppare il nostro mercato unico e mettere in atto una vera e propria strategia industriale basata sull’innovazione. Alla luce delle intenzioni espresse dagli Stati Uniti in materia di acciaio e alluminio che potrebbero portare a guerre commerciali dannose, è più importante che mai difendere il sistema multilaterale basato su regole e combattere il protezionismo.”