Ha suscitato un mare di polemiche il pianto in diretta TV del ministro Bellanova. Durante la conferenza stampa in occasione del Decreto rilancio, la titolare del ministero dell’Agricoltura ha avuto un momento di commozione annunciando una misura che le stava molto a cuore. Al termine dell’intervento, il presidente del Consiglio Conte l’ha ringraziata per la passione messa nel suo lavoro. Dalle opposizioni e sui social, invece, sono scoppiate le proteste.
Cosa è accaduto il 13 maggio
Dopo settimane di consultazioni tecniche e politiche lo scorso 13 maggio è stato presentato il Decreto rilancio. Un maxi decreto contenente le misure economiche necessarie per far ripartire il Paese. Come ormai da rituale, il presidente del Consiglio ha introdotto la manovra e ha poi ceduto la parola ai ministri Gualtieri, Patuanelli, Bellanova e Speranza per approfondire i dettagli di loro competenza. Nel suo intervento, la ministra dell’agricoltura ha esordito illustrando l’importanza della filiera agroalimentare, che ha contribuito nelle settimane di quarantena a mantenere spazi di normalità, e la consistenza degli interventi nel settore che assumono un particolare carattere sociale oltre che economico. L’ultimo punto affrontato ha riguardato la misura che permetterà ai braccianti agricoli, in maggioranza immigrati, di essere regolarizzati. I migranti potranno avere un permesso di soggiorno temporaneo della durata di sei mesi. Una misura importante per il Paese e per la storia della stessa ministra che con un moto di commozione ha parlato di un grande passo in avanti nella lotta al caporalato.
Il perché del pianto del ministro Bellanova
A tutti è nota la storia della ministra Teresa Bellanova, costretta a lasciare gli studi dopo aver conseguito la licenza di terza media per andare a lavorare nei campi. È altrettanto nota la sua attività nell’ambito del sindacato che l’ha poi portata tra gli scranni del parlamento e dallo scorso settembre alla guida del dicastero dell’agricoltura. Temi come quelli del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti agricoli sono quindi molto sentiti per lei. La questione, però, non si esaurisce qui. La regolarizzazione dei migranti è il nodo sul quale l’intero decreto si è arenato per giorni divenendo oggetto di scontro politico. Era prevedibile, quindi, che certa politica le desse contro partendo da un gesto considerato di debolezza per iniettare altro veleno nelle menti di quanti hanno poi fatto eco attraverso i social network. La risposta della ministra, proprio attraverso i social, non si è fatta attendere.
L’esercizio del benaltrismo
Il pianto della ministra Bellanova è stato da più parti associato a un altro pianto politico: quello della ministra Fornero ai tempi del governo Monti. Un pianto che nasceva dalla consapevolezza di star chiedendo agli italiani un sacrificio non da poco. In questo caso invece il pianto nasce dalla commozione per aver raggiunto un risultato importante: la regolarizzazione degli immigrati. Si piange per gli immigrati e non per gli italiani caduti in indigenza? Ecco che il benaltrismo è diventato ormai sport nazionale, pratica infantile ma sempre pronta a riemergere. La strategia ideale per chi ha pochi argomenti e ancora meno cervello.