L’iniziativa faro dell’UE nell’ambito del suo “piano di investimenti per l’Europa” sarà estesa in termini sia di durata sia di capacità finanziaria.
L’obiettivo è mobilitare ulteriori investimenti pari ad almeno 500 miliardi di EUR da qui al 2020.
L’8 novembre 2017 gli ambasciatori dell’UE hanno approvato, a nome del Consiglio, un accordo con il Parlamento europeo sulla proroga del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).
“Le condizioni di investimento sono migliorate in Europa, ma i tassi di investimento rimangono al di sotto dei livelli pre-crisi” ha affermato Toomas Tõniste, ministro delle finanze dell’Estonia, paese che detiene attualmente la presidenza del Consiglio. “Con un Fondo più grande e più efficace saremo in grado di rilanciare gli investimenti e di rafforzare le prospettive di crescita a lungo termine.“
L’accordo provvisorio con il Parlamento è stato raggiunto il 26 ottobre 2017. Il Parlamento dovrebbe ora approvare il regolamento in prima lettura. Il testo sarà successivamente trasmesso al Consiglio per adozione.
Il progetto di regolamento proroga il FEIS, che sta già realizzando i suoi obiettivi, in modo da attirare il maggior numero possibile di investimenti privati.
Istituito a metà del 2015, il Fondo è sulla buona strada per conseguire l’obiettivo iniziale di mobilitare 315 miliardi di EUR di investimenti aggiuntivi entro la metà del 2018. Per le PMI i risultati ottenuti superano di gran lunga le aspettative.
Il progetto di regolamento:
- proroga la durata del Fondo fino al 31 dicembre 2020
- innalza l’obiettivo di investimento a 500 miliardi di EUR
- aumenta la garanzia di bilancio dell’UE portandola a 26 miliardi di EUR (16 miliardi dei quali saranno disponibili per le attivazioni della garanzia fino a metà del 2018)
- accresce il contributo della Banca europea per gli investimenti portandolo a 7,5 miliardi di EUR (dai 5 miliardi di EUR attuali), in attesa dell’approvazione da parte del consiglio di amministrazione della BEI
I negoziatori della presidenza e del Parlamento hanno convenuto di aggiungere un esperto indipendente, un membro senza diritto di voto nominato dal Parlamento, ai quattro membri che costituiscono il comitato direttivo del Fondo. Il comitato, attualmente formato da tre membri designati dalla Commissione e da un membro designato dalla BEI, definisce la strategia globale, la politica di investimento e il profilo di rischio del Fondo. Il comitato direttivo tiene nel massimo conto le posizioni di tutti i suoi membri e, se queste non convergono, adotta le proprie decisioni all’unanimità dei membri aventi diritto di voto.
Il progetto di regolamento include una serie di adeguamenti tecnici alla luce degli insegnamenti tratti durante la fase di attuazione. Tali adeguamenti comprendono l’aggiunta di nuovi settori ammissibili, il potenziamento delle azioni relative al clima, la precisazione del carattere integrativo degli investimenti e un supporto più mirato agli Stati membri che riscontrano difficoltà nello sviluppo di progetti.
Il FEIS opera nell’ambito della BEI, in virtù di un accordo tra la Commissione e la BEI stessa. Ogni progetto sostenuto dal FEIS deve essere approvato dalla BEI.
Il Fondo, che favorisce la partecipazione di investitori privati a nuovi progetti di investimento, assume parte del rischio attraverso una garanzia di prima perdita. Sulla base di garanzie finanziate dal bilancio UE e dalla BEI, l’obiettivo è conseguire un effetto moltiplicatore di 1:15.
I progetti riguardano attualmente i trasporti, l’energia e le infrastrutture a banda larga, l’istruzione, la sanità, la ricerca e il finanziamento del rischio per le PMI. Il FEIS si concentra su progetti sostenibili sotto il profilo sociale ed economico senza alcuna preallocazione settoriale o regionale.
Il Fondo presenta una struttura di governance a due livelli, composta da un comitato direttivo e da un comitato per gli investimenti. Quest’ultimo è costituito da 8 esperti indipendenti e da un direttore generale, che seleziona i progetti cui destinare i fondi del FEIS.