700 miliardi di Soli: è questa l’ultima stima relativa al peso della Via Lattea. Un team di scienziati, guidato da Gwendolyn Eadie della McMaster University in Canada, è riuscito ad ottenere questo risultato grazie a una tecnica che prevede l’uso delle velocità degli ammassi globulari.
Eadie le ha misurate in due diverse direzioni: seguendo prima la nostra linea di vista e poi quella attraverso il piano della volta celeste il cosiddetto moto proprio, cioè lo spostamento della direzione che porta dall’osservatore alla stella.
Riuscire a misurare i moti propri di tutti gli ammassi globulari presenti nella nostra galassia è piuttosto complesso, ma il team della McMaster è riuscito ad utilizzare le velocità – note anche solo in parte – per calcolare la massa della Via Lattea, dando evidenza al fatto che materia oscura e visibile possono avere distribuzioni differenti nello spazio.
Sebbene lo studio abbia prodotto una stima piuttosto precisa del peso, ci sono ancora diverse difficoltà nel calcolo della massa. Una galassia generica, infatti, contiene enormi quantità di stelle, pianeti e lune oltre alla porzione non ancora misurabile di materia oscura.
Proprio quest’ultima è fondamentale per la precisione nelle misurazioni poiché siamo a conoscenza che gli altri oggetti nello spazio subiscono la sua forza gravitazionale: in particolare, le orbite degli ammassi globulari sono generate dalla gravità della galassia che a sua volta è condizionata in modo massiccio dalla materia oscura.