Il Parlamento ha chiesto agli Stati membri di applicare gli 8 criteri del Codice di condotta UE per le esportazioni di armi in modo più coerente e rigoroso, considerando il drastico cambiamento del contesto globale della sicurezza intorno all’UE.
I deputati hanno sottolineato che tale commercio può non essere in linea con gli interessi di sicurezza dell’UE e che interessi politici o nazionali non devono prevalere sul processo decisionale per le licenze di l’esportazione.
“La sicurezza dei cittadini europei è più sotto minaccia ora rispetto agli anni scorsi, a causa dei conflitti in atto nel nostro vicinato e all’aumento del contrabbando e del traffico di armi nell’UE”, ha affermato la relatrice Bodil Valero (Verdi/ALE, SE).
“Gli Stati membri dell’UE che esportano armi devono tener presente che i Paesi ai quali hanno venduto armi in passato non sono più stabili e devono rafforzare l’attuale regime comunitario per l’esportazione di armi”, ha aggiunto. In conclusione, ha ricordato che “in qualità di maggiori esportatori mondiali di armi, devono avere una responsabilità particolare per assicurare che l’UE rimanga un sostenitore credibile dei diritti umani”.
Nella risoluzione approvata con 249 voti favorevoli, 164 contrari e 128 astensioni, i deputati rilevano che una diffusione incontrollata delle armi rappresenta un serio rischio per la pace e per la sicurezza, per i diritti umani e per lo sviluppo sostenibile. Rilevano, inoltre che, nonostante la situazione in Siria e in Iraq, le maggiori attività terroristiche e i conflitti nel Medio Oriente e in Nord Africa, non sia stato introdotto nessun cambiamento alle regole in vigore.
Nel 2013, gli Stati membri dell’UE hanno esportato verso Paesi terzi armi per un importo totale di 26 miliardi di euro.
Nuovo regime delle esportazioni: più coerente, con controlli e sanzioni
I deputati ritengono che la posizione comune del Consiglio, che precisa le regole sull’esportazione di armi, non sia stata applicata rigorosamente e sia stata interpretata incoerentemente ed evidenziano l’assenza di controlli indipendenti e sanzioni in caso di violazioni. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero includere criteri nazionali più vincolanti.
Promuovere la trasparenza e il controllo pubblico
Per il Parlamento, la trasparenza e il controllo pubblico del quadro di controllo delle esportazioni devono essere potenziati. I deputati invitano gli Stati membri a fornire informazioni dettagliate, attraverso un reporting standardizzato, su ogni licenza rilasciata. Infine, la relazione annuale sulle esportazioni di armi da parte dell’UE, in futuro, dovrebbe in futuro essere rilanciata come una banca dati pubblica e interattiva.