I nuovi ed eleganti uffici di viale Gramsci 5 si aprono alla città, e inaugurano per l’occasione la mostra di Eugenio Magno, dando spazio oltre che alla finanza anche alla cultura.
Organizzata dal Management partenopeo e il Daphne Museum, negli uffici di Azimut Capital Management SGR Spa, la mostra, visitabile fino al 13 ottobre, intende essere un’occasione di incontro tra mondo delle professioni e arte, al di fuori dai normali circuiti. “Oltre ad essere un luogo dove esprimere al meglio l’attività di consulente finanziario, professione sempre più complessa ed articolata, la sede deve essere anche un luogo di stimolo e di ricarica per coloro che la frequentano, nel quale discutere di lavoro ma non solo, dando spazio anche all’arte e alla cultura in generale, nutrimento fondamentale per la mente che arricchisce la personalità del professionista.”
Azimut è la più grande realtà finanziaria indipendente, attiva da oltre 30 anni nel settore del risparmio gestito in Italia e quotata alla borsa di Milano dal 2004. Il titolo è stato inserito nell’indice FTSE Mib tra le 40 maggiori società italiane ed estere quotate sul mercato. Non appartiene a nessun gruppo bancario o assicurativo ed è presente in ben 17 paesi del mondo. Ha un patrimonio complessivo di oltre 55 MLD di euro; le persone che lavorano in Azimut sono azionisti di lungo termine e controllano la società attraverso un forte patto di sindacato (è una tra le poche Public Company in Europa).
Per l’occasione, la mostra sarà presentata da Luigi Di Vaia presidente dell’AEM Archivio Eugenio Magno, la nuova Fondazione dell’Archivio Eugenio Magno, che da gennaio 2019 provvede a catalogare tutte le opere del Maestro a livello internazionale.
Eugenio Magno nasce a Napoli nel 1944. Fortemente attratto dal paesaggismo dei grandi maestri partenopei dell’ottocento e del novecento, da autodidatta si cimenta precocemente nel campo pittorico, producendo già dall’età adolescenziale opere di un certo rilievo artistico che incontrano presto il giudizio positivo del pittore Francesco Galante, allievo del Cammarano.
Galante resterà uno dei punti fermi della sua formazione artistica, insieme ad altri riferimenti fondamentali e fonte d’ispirazione, pittori come Giuseppe Buono, Giacinto Gigante, Eduardo Dalbono, Giuseppe Casciaro. Bisogna pensare da un lato all’elaborazione stilistica di artisti ottocenteschi che si sono distinti da quelli pittoreschi ancora legati al macchiettismo dell’epoca, e dall’altro all’evoluzione stilistica di opere pittoriche realizzate più tardi di origine naturalistica, ma non per questo senza contenuti, dove risulta evidente una chiarezza e coerenza espressiva che distingueva alcuni artisti da quelli che con la pittura di genere ripetevano una serie di paesaggi, nature morte etc.
Dal 1966, con la sua prima mostra organizzata dal comm. Eduardo Petrillo Giannini al Circolo Cannottieri, e qualche anno più tardi alla Galleria Plaza in via Bernini, che lo porta a ricevere il premio A. Lauro, i successi di critica e di pubblico si moltiplicano sempre più. All’inizio degli anni settanta si inaugura in vico Belledonne a Chiaia la sua galleria personale nella quale inizia ad esporre regolarmente le sue opere e successivamente anche quelle degli altri pittori suoi contemporanei. Nel 1973 Magno tiene la sua prima personale milanese alla Galleria Baguttino. Nel 1975 riceve a Roma il Marcaurelio d’oro mentre nel 1976 va in scena una delle mostre più importanti dell’artista alla galleria Ars Italica di Milano. Un successo. Per l’occasione la Rai TV realizza un servizio per il telegiornale nazionale e lo scrittore, pittore, giornalista Romano Battaglia scrive: “Eugenio Magno è molto giovane, ma conosce e sa come un vecchio maestro, impasta bene i colori, sa rapire gli attimi fuggenti di cose, paesi, persone e non si lascia mai ingannare dall’erma grama della mediocrità. La sua pittura parla il linguaggio chiaro della vera pittura e il suo mondo è ricolmo di poesia”. Dopo Milano Magno espone anche in tantissime città italiane.
Nel 1981 riceve uno dei riconoscimenti più ambiti l’Ambrogino d’oro a Milano e nel 1985 il Ducatone d’argento. Le sue marine, i suoi paesaggi conquistano progressivamente il pubblico e la critica nazionale ed internazionale. Uno dei suoi dipinti “Crepuscolo Partenopeo” ha ispirato la celebre canzone “O Castiello mmiez’ o mare” del maestro Roberto Murolo. La sua galleria chiude nel 2001.
Attualmente Magno vive e lavora a Napoli ed è inserito nel Catalogo Nazionale Bolaffi, nell’Annuario Generale Arte Moderna, nell’Enciclopedia Arte Moderna n°1, nell’Enciclopedia Arte Contemporanea Mondadori. Le sue opere sono state presentate nelle più qualificate case d’aste nazionali ed internazionali e sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private.