Il nuovo protocollo Covid della Serie A, diciamolo subito ed inequivocabilmente, per noi è una vergogna senza pari. Un documento che vuole legalizzare il presunto privilegio di un mondo miliardario che si crede e si vuole accreditare al di là e al di sopra della gente comune.
Tralasciando per il momento le considerazioni più importanti sulla ratio del provvedimento, che fa rabbrividire ma su cui arriveremo tra poco, ecco in sintesi i quattro punti su cui si articola il documento presentato. Non si giocherà, quindi, solo:
- 1) qualora uno o più calciatori dello stesso Club risultassero positivi al virus SARS-CoV-2 la gara sarà disputata, secondo il calendario di ciascuna competizione purché il Club in questione abbia almeno tredici calciatori (di cui almeno un portiere) tra quelli iscritti nelle rose della Prima Squadra e della formazione Primavera nati entro il 31 dicembre 2003, risultati negativi ai test entro il termine del punto 4
- 2) qualora il Club non disponga del numero minimo di calciatori di cui al punto 1. la Lega, delibererà di conseguenza
- 3) qualora il Club sia in grado di disporre del suddetto numero minimo di calciatori e comunque non presenti in campo la squadra, subirà le sanzioni previste dall’articolo 53 delle N.OLF
- 4) ciascun Club, ai fini dell’applicazione delle norme di cui ai punti 1. 3 dovrà inviare a mezzo pec alla Lega Nazionale Professionisti Serie A la documentazione comprovante le riscontrate positività entro la mezzanotte del giorno precedente il giorno di gara.
Il nuovo protocollo Covid della Serie A spiegato alle telecamere
Beppe Marotta – Ad Inter F.C
“Limiterei la competenza delle Asl… In questo momento siamo in una situazione in cui le Asl decidono autonomamente e causano delle anomalie”
Una dichiarazione, quella che Marotta ieri ha rilasciato a telecamere unificate, che delinea, in tutto e per tutto, l’unica preoccupazione dei signori della serie A: “the show must go on“, sempre e comunque. Il business è sopra tutto, anche al di sopra della salute pubblica, di quella dei calciatori e di quella degli spettatori-bancomat.
La ratio del nuovo protocollo Covid della Serie A:
La ratio del provvedimento sta nella presunzione di volersi dare regole che deroghino quelle che tutti devono rispettare. Un protocollo che dovrebbe creare e preservare una sorta di zona franca in cui la Legge viene sospesa. Regolamenti che vanno a prendere la forma di norme primarie. Un’aberrazione giuridica sia nella forma che nella sostanza.
Il massimo è che se ne rivendica anche la legittimazione governativa ab solutus pee evitare poi di ricevere ulteriori “rotture di scatole dalle ASL“. Si cominciò con quella ASL NA1 che si permise di compiere atto di lesa maestà ad ottobre del 2020 e si arriva fino al pandemonio della giornata infrasettimanale trascorsa.
Secondo questo principio in cui si formano regole a proprio uso ed a predominio assoluto, se dovesse passare, da domani avremo – legittimamente – il protocollo dei panettieri, quello degli ortolani, quello delle carrozzerie auto e via via tutti gli altri possibili ed immaginabili magari sul modello del tanto vituperato, finora, regolamento condominiale.
Fermateli!
L’unica esortazione possibile in questo momento è proprio Fermateli! Subito, però. Qui si rischia la debacle ogni giorno in più con le terapie intensive che si affollano e il SSN che boccheggia e costoro si permettono di proporre un’oscenità senza senso che poi tutti dovrebbero avallare?
Fermateli! Stoppiamo il calcio. L’unica cosa sensata sarebbe solo questa. Altro che zona franca: dovete rispettare le regole che valgono per tutti. Anzi, vogliamo dirla tutta? Mettiamo il naso in questo mondo del calcio in maniera seria, andiamo a verificare le situazioni patrimoniali e di bilancio di SPA anche quotate in borsa.
Cerchiamo di capire perché altri settori economici hanno sofferto e soffrono ma non chiedono nulla o quasi e questi signori propongono un ‘golpe’ all’amatriciana. Sembra di rivedere quelle macchiette di nostalgici dei colonnelli che attraversavano il paese negli anni ’70 e credevano di autoproclamarsi repubblica… si ma delle banane.
Riportiamo il calcio ad essere uno sport
Il governo del calcio è fuori controllo, l’autoreferenzialità di questo mondo sta facendo scadere il gioco più bello del mondo non in una farsa – magari poteva essere una scarpettiana di tutto rispetto – ma in una vera e propria pagliacciata e, si sa, la maschera da clown mette i brividi solo a guardarla, Stephen King docet.
Azzeriamo i vertici del calcio, ripuliamo questo mondo da tutte le società iper-indebitate facciamo di tutto per far sì che questo sport azzeri le distanze sociali non le acuisca e torni a donare un momento di sano divertimento.