Tre DPCM in dieci giorni danno la cifra di una situazione, che è l’emergenza Covid, in continuo mutamento o, per meglio dire, in costante peggioramento. Dopo il documento del 13 ottobre quello del 18 ottobre che hanno agito su movida e scuola, il nuovo DPCM del 25 ottobre ha dato un’ulteriore stretta chiudendo anche cinema e palestre. Come cambia, quindi, ora la nostra vita? Cosa possiamo fare e a cosa dobbiamo rinunciare? Proviamo a tracciare una giornata tipo scandita dalle nuove regole.
Il nuovo DPCM del 25 ottobre: le raccomandazioni
Pur non avendo stabilito limitazioni alla mobilità tra regioni o tra comuni, le misure dei dpcm del presidente Conte in ottobre raccomandano vivamente di limitare al massimo le commissioni fuori casa. Si consiglia di non uscire dal proprio domicilio, di non utilizzare i mezzi di trasporto pubblici se non per motivi di necessità o di urgenza. Lo smart working è vivamente incoraggiato per le aziende che possono attuarlo mentre per la scuola vale la regola delle lezioni in presenza per gli alunni delle scuole elementari e medie e la didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. Diciamo quindi che la mattina scorre tra impegni lavorativi e scolastici.
Lo sport
Il pomeriggio, soprattutto per chi ha figli, trascorre all’insegna dello sport. Con il nuovo documento, però, non è più possibile fare attività fisica in palestra o in piscina, se non per motivi terapeutici, e le strutture che non erogano questo tipo si servizio devono chiudere. Vietate anche le partite di calcetto, quelle giocate tra amici, o a basket, spesso vissute come sfogo da stressanti routine lavorative, come momento dedicato a se stessi. In alternativa si può andare a correre o a camminare ma bisogna rimandare al giorno dopo essendo possibile fare attività fisica all’aperto solo al mattino fino alle 8.30. Prima di tornare a casa un aperitivo è quello che ci vuole: ok purché sia entro le 18.
Tempo libero
Tra un impegno e l’altro si arriva presto al weekend, il momento giusto per dedicarsi alla famiglia e alle proprie passioni. Che fare? Si può andare alla casa in montagna ricordandosi però che gli impianti sciistici sono chiusi (possono essere utilizzati solo per gli allenamenti di atleti professionisti) e che le sagre sono state sospese. Allora si resta in città e si va a visitare un museo. I musei, infatti, sono ancora aperti e possono accogliere il pubblico rispettando le regole degli ingressi contingentati e della distanza di un metro tra i visitatori. Si pùò mangiare al ristorante purché allo stesso tavolo siedano non più di 4 persone tutte conviventi. I pomeriggi piovosi sono ideali per un cinema o un teatro ma nulla da fare: resteranno chiusi fino al 24 novembre. Chi invece vuole organizzare un sabato sera diverso dovrà restare a casa, potrà farsi portare la cena pronta da asporto ma dovrà accontentarsi di compagnie ristrette.
La vita in famiglia
E arriviamo alla domenica, giorno dedicato ai propri cari e, per chi crede, alla fede. In queste ultime settimane la pandemia ha cambiato anche le regole della vita in famiglia. Niente pranzi domenicali con i parenti, niente visite ai nonni. Il Decreto lo sconsiglia vivamente e raccomanda, in casi estremi, di non superare il numero di 6 persone non conviventi. La frequentazione della scuola da parte dei bambini e i ritmi di vita quotidiana degli adulti possono essere un serio rischio per le persone anziane. Vietate anche le feste di battesimo e matrimonio anche con meno di 30 invitati. L’unico rito ammesso è quello della messa purché nei luoghi di culto si seguano i protocolli già stabiliti in accordo con la Cei. La situazione epidemiologica è in costante peggioramento, dicevamo, e il timore che viviamo un po’ tutti è quello di poter nuovamente rivedere i nostri cari solo attraverso lo schermo di un device. Un rito che abbiamo già vissuto nei mesi più bui.