A partire dal 1° agosto 2023, una nuova normativa è entrata in vigore, obbligando i gestori delle stazioni di servizio a esporre il prezzo medio dei carburanti accanto a quelli praticati internamente. Questa misura è stata prevista dal decreto legge 5 del 14 gennaio 2023, convertito in legge (numero 23/2023) dal Ministero delle Imprese, con l’obiettivo di contrastare le speculazioni, favorire la concorrenza e abbassare i prezzi dei carburanti.
L’aumento dei prezzi dei carburanti
Questa normativa è stata promulgata nel gennaio 2023 come risposta all’aumento dei prezzi dei carburanti, dovuto alla rimozione dello sconto sulle accise introdotto dal governo di Mario Draghi per contrastare i rincari causati dall’inizio della guerra in Ucraina.
Pur avendo ricevuto accuse di speculazione, le analisi hanno dimostrato che gli aumenti dei prezzi erano legati all’andamento delle accise. Questo contesto ha portato all’introduzione dell’obbligo di esporre i prezzi medi, al fine di assicurare maggiore trasparenza e controllo sui costi dei carburanti.
Cosa prevede la normativa nel dettaglio?
La normativa prevede che i gestori delle stazioni di servizio comunichino al Ministero delle Imprese e del Made in Italy tutte le variazioni dei prezzi dei carburanti con frequenza settimanale. Questi dati saranno elaborati dal ministero per monitorare le fluttuazioni dei prezzi e per calcolare le medie aritmetiche a livello regionale e nazionale, e saranno pubblicati sul sito internet del ministero entro le ore 8.30 ogni giorno.
I gestori avranno a disposizione 30 giorni dall’entrata in vigore della normativa per adeguarsi alle nuove disposizioni e iniziare a esporre i prezzi medi dei carburanti al pubblico. Dovranno, inoltre, esporre con adeguata evidenza un cartellone riportante i prezzi medi dei carburanti disponibili nel proprio punto vendita, assicurandone l’aggiornamento giornaliero.
Bisognerà anche rispettare gli orari di apertura delle stazioni per l’esposizione dei prezzi medi, entro le ore 10:30. Nell’esposizione bisognerà seguire un ordine ben preciso: ordine specifico:
Questa nuova normativa rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e controllo sui prezzi dei carburanti, permettendo ai consumatori di avere una visione più chiara e informata delle tariffe praticate dalle stazioni di servizio e garantendo il rispetto rigoroso della legge da parte dei gestori.
Con l’entrata in vigore di questa normativa, i consumatori potranno avere maggiore chiarezza sui prezzi dei carburanti e potranno effettuare scelte più consapevoli riguardo al rifornimento dei propri veicoli. Allo stesso tempo, questa misura mira a garantire una maggiore concorrenza tra i distributori di benzina, contribuendo a contenere eventuali speculazioni sui prezzi. Un passo avanti verso una maggiore trasparenza nel settore dei carburanti.
Sono previste anche Multe e Sanzioni
La nuova normativa prevede rigide sanzioni pecuniarie per gli esercenti delle stazioni di servizio che non rispettano l’obbligo di comunicazione ed esposizione dei prezzi medi dei carburanti. Le multe possono variare da 200 euro a 2.000 euro, con l’entità delle sanzioni correlate al fatturato dell’attività.
Inoltre, se un esercente commette quattro violazioni nell’arco di 60 giorni, anche non consecutive, l’attività potrà essere sospesa per un periodo da 1 a 30 giorni. Queste misure nascono per scoraggiare eventuali comportamenti scorretti da parte dei gestori dei distributori.
Una delle peculiarità della nuova normativa riguardante l’esposizione dei prezzi medi dei carburanti è l’esclusione degli impianti autostradali. Questi distributori non saranno soggetti all’obbligo di esporre il prezzo medio regionale dei carburanti, ma continueranno a utilizzare il prezzo medio nazionale. Tale decisione mira a garantire una maggiore uniformità nei prezzi praticati lungo le autostrade e a semplificare l’applicazione della normativa per questi specifici punti di rifornimento.
Prime polemiche e andamento futuro
La nuova normativa sull’esposizione dei prezzi medi dei carburanti ha suscitato dissenso tra i benzinai, i quali hanno presentato un ricorso che è stato tuttavia respinto dal Tar del Lazio. Nonostante questa decisione, i sindacati Fegica e Figisc Confcommercio non si arrendono e annunciano l’intenzione di fare appello al Consiglio di Stato per cercare di ottenere modifiche alla normativa. La questione rimane aperta e continuerà a essere oggetto di discussione e confronto tra le parti interessate.
Chiaramente, il futuro vedrà ancora dibattiti e confronti su questa normativa, poiché si tratta di un passo significativo nel settore dei carburanti e influirà sulla vita quotidiana dei consumatori e delle stazioni di servizio. Come si adatteranno i gestori alle nuove disposizioni e come reagiranno i consumatori a questa maggiore trasparenza? Sarà questa normativa sufficiente per contrastare le speculazioni e garantire prezzi equi per i carburanti? Solo il tempo potrà fornire le risposte.
Foto di David ROUMANET da Pixabay