Il negozio del futuro come dobbiamo immaginarcelo? Con l’avvento della televisione, molti analisti hanno decretato a suo tempo l’imminente fine della radio. La previsione, per fortuna, non si è mai avverata e oggi ci sorge spontaneo un paragone simile tra vendita online e offline. L’e-commerce porterà alla fine degli store fisici? Il processo di vendita ha subito notevoli cambiamenti nell’era digitale e la pandemia ha impresso una forte accelerazione al rinnovamento. L’esperienza offline, tuttavia, conserva ancora il suo perché. Abbiamo ancora bisogno (ma anche il piacere) di guardare con i nostri occhi gli oggetti che intendiamo acquistare. Misurare in un camerino il capo di abbigliamento che ci ha colpito ci sembra una parte imprescindibile dello shopping. Online e offline non sono, dunque, due mondi in competizione ma due modi complementari di fare acquisti. Integrarli, dunque, è la tendenza più sensata.
Il negozio del futuro a metà tra due mondi
Secondo Statista, sito tedesco specializzato nella raccolta di dati di ricerche di mercato, nel 2022 il mercato del retail digitale in Italia vale 45 miliardi di euro e crescerà del 15% annuo fino al 2025. Il 95% dei merchant italiani ha dichiarato che continuerà gli investimenti per la trasformazione digitale. In che direzione far andare tale trasformazione lo suggeriscono i big data analytics, altro mercato in forte espansione.
Mia-Platform, tech company italiana specializzata nella costruzione di piattaforme e applicazioni che semplificano e accelerano l’erogazione di nuovi prodotti e servizi digitali, ha individuato, in base ai dati attualmente disponibili, una serie di trend che, se attuati, porteranno alla nascita dei negozi del futuro. I camerini virtuali, la logistica circolare, lo studio dei comportamenti degli acquirenti per generare analisi predittive e trend di vendita, attenzione ai metodi di pagamento innovativi, sono alcuni degli esempi di quella che sarà l’esperienza di acquisto nel prossimo futuro. Quanto tempo ci vorrà perché questo scenario si realizzi? Lo abbiamo chiesto a Francesco Soncini Sessa, Head of Strategic Alliances e co-Founder di Mia-Platform.
In copertina foto di F. Muhammad da Pixabay