Le abbiamo tutti davanti agli occhi le immagini di Britney Spears con i capelli rasati a zero, in evidente stato confusionale. I mesi a cavallo tra il 2007 e il 2008 hanno rappresentato il punto più basso nella vita della pop star. Un successo stellare con milioni di dischi venduti che forse la (troppo) giovane non ha saputo reggere e allora il ricorso a droghe, il ricovero presso una clinica psichiatrica e la tutela giuridica della sua vita e del suo patrimonio al padre Jamie Spears. I fan della cantante pop, che hanno seguito con apprensione le sorti del loro idolo, hanno più volte sollevato il dubbio sulle reali intenzioni di Jamie ed esortato attraverso il movimento nato sui social network #FreeBritney a “liberare” Britney Spears dal controllo del padre che considerano una prigione. Tra i sostenitori del movimento c’è anche Chiara Ferragni.
Perché il movimento #FreeBritney vuole aiutare Britney Spears
In numerosi video e post su Instagram Britney ha affermato di stare bene ma il suo volto sembrava tradire le sue parole e spesso indossava qualcosa di giallo. Un messaggio in codice, quello del giallo, segno che qualcosa non va. Poi le dichiarazioni non proprio edificanti su Jamie da parte di un collaboratore della cantante e il post di Jayden (figlio di Britney) che appella il nonno materno con epiteti non proprio affettuosi. Insomma gli elementi per pensare che Jamie Spears sia un padre-padrone interessato solo ai soldi della figlia (un patrimonio di circa 20 milioni di dollari) ci sono. Nelle ultime settimane anche la madre di Britney, Lynne Spears, ha avanzato la richiesta di tutela del patrimonio della figlia. Al centro delle sue attenzioni ci sarebbe il fondo, creato dalla cantante per i propri figli. Per sapere come questa intricatissima storia da soap opera andrà a finire bisognerà aspettare il 22 luglio, giorno in cui è fissata l’udienza che deciderà se revocare il mandato o di prolungarlo visto che la scadenza è ormai prossima (20 agosto).
Il “problema” della tutela legale
Conservatorship è il termine con il quale la legge americana affida a un parente prossimo la tutela legale di una persona ritenuta incapace di comprendere il valore delle proprie decisioni. Tale istituto comporta che il tutore controlli tutte le attività del tutelato (anche quelle quotidiane) e il suo patrimonio. In questo caso, Britney non può gestire direttamente i suoi soldi, non può sposarsi, deve rendere conto di tutte le sue azioni quotidiane. Una prassi insolita che generalmente è applicata alle persone alle quali è riconosciuta una disabilità. Ecco perché nel caso della cantante la custodia è temporale.
Cosa significa tutelare
Senza balzare a giudizi di merito sulle presunte intenzioni di Jamie Spears bisogna aggiungere, a onor di verità, che in questi 12 anni, la cantante ha vissuto una vita privata regolare e ha proseguito la sua carriera in modo brillante pubblicando nuovi album tutti di successo. Per conquistare la piena libertà per la quale i suoi fan si stanno battendo, Britney dovrebbe dimostrare di saper camminare sulle sue gambe. Dovrebbe dimostrare che la ragazza prodigio degli anni Novanta oggi è una donna che, nonostante le cadute, è sempre pronta a rialzarsi e a continuare fiera.