Bologna sembra essere solo l’inizio per il movimento delle sardine che nella giornata di ieri ha pubblicato in rete il loro manifesto al grido di “Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita”. I quattro organizzatori, comunque, non vogliono fermarsi solo al capoluogo emiliano e a Modena ma nelle prossime settimane sono già in programma diverse manifestazioni in giro per le piazze italiane.
I ventimila di Bologna
Tutto è iniziato in occasione dello scorso 14 novembre, quando la presenza del leader della Lega Salvini era legalta a Bologna per dare il suo sostegno alla sua candidata per le prossime elezioni regionali in Emilia – Romagna, Lucia Borgonzoni. Parallelamente all’arrivo dell’ex ministro degli interni, su Facebook è stato lanciato un evento chiamato “6.000 persone contro Salvini”: i quattro organizzatori (Mattia Sartori, Giulia Trappoloni, Roberto Morotti ed Andrea Gerreffo) avevano chiesto ai partecipanti di radunarsi vero le 20.30 di fronte alla basilica di San Petronio proprio alla stessa ora in cui Salvini entrava nel PalaDozza di Bologna. L’obiettivo del flashmob? Tanto semplice quanto efficace ovvero dimostrare a Salvini che in Piazza Maggiore c’erano molte più persone “strette come sardine” a protestare contro di lui, ancor più delle 5.570 che può contenere il PalaDozza. Le presenze, però, sono andate oltre le più rosee aspettative con oltre 15mile presenza in quel di piazza Maggiore. Gli organizzatori, però, hanno ben deciso e chiesto che durante la manifestazione non ci fosse “nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto”, e che i partecipanti esponessero solo cartelli con raffigurate delle sardine.
La scelta del simbolo
Perché le sardine? Come mai è stato scelto come simbolo questo animale a prima vista senza pregi? Ebbene, i quattro organizzatori hanno spiegato che la sardina è un pesce silenzioso che si contrappone ai toni e alla retorica dei comizi populisti. Inoltre, secondo le parole di Mattia Sartori: “Volevamo dare un messaggio: staremo stretti come le sardine, perché saremo in tanti”. L’immagine di Piazza Maggiore vista dall’alto è inequivocabile ed ha fatto il giro del web: il messaggio delle “sardine” è andato oltre Bologna.
Critiche da destra
L’enorme successo del flashmob di Bologna non è certamente passato inosservato. Se dalla sinistra si applaude ai quattro organizzatori e a tutti i presenti di Piazza Maggiore, dalla destra non sono mancate critiche e frecciatine. Primo fra tutti è stato il “protagonista” della manifestazione delle sardine ovvero Matteo Salvini. Il leader della Lega e soprattutto i rappresentanti del suo partito hanno insinuato che dietro questa manifestazione apartitica sia in realtà stata spinta dalla sinistra emiliana rincarando la dose sulle simpatie volte a sinistra dei quattro organizzatori. Il movimento delle sardine non ha fatto attendere una risposta attraverso un post su Facebook “Siamo partiti dal basso che più basso non si può. E per questo siamo vulnerabili. I nostri avversari lo sanno e hanno già attivato la macchina del fango”.
Non solo Bologna
Il capoluogo emiliano è solo il punto di partenza per le sardine che già negli scorsi giorni sono approdati a Modena e Firenze. Il programma delle future manifestazioni però è già stato fissato e viaggerà da nord a sud, ecco le date:
Palermo, 22 novembre
Reggio Emilia e Perugia, 23 novembre
Rimini, 24 novembre
Parma, 25novembre
Firenze, Napoli e Ferrara, 30 novembre
Milano, 1 dicembre