L’isola di Capri ha ospitato il convegno internazionale “Il mondo fantastico di Luigi Pirandello”, promosso dalDipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo federiciano. La giornata di studi (ad ingresso libero) si svolgerà, a partire dalle ore 9, presso il Centro Congressi Villa Orlandi di Anacapri in via Lo Pozzo. Pirandello e il suo mondo, dunque, è stato il tema di un incontro che intende indagare il sistema dei testi pirandelliani ed i percorsi conoscitivi dell’autore. Durante il convegno, introdotto da Guido Trombetti ed Andrea Mazzucchi e presieduto, tra gli altri, da Adriana Mauriello e Anna Nozzoli, sono intervenuti studiosi e docenti universitari.
Ad esplorare i territori privilegiati dell’immaginario pirandelliano si avvincenderanno Franco Contorbia (“Nuove e vecchie carte per Il fu Mattia Pascal”),Matteo Palumbo (“Pirandello e Tozzi”), Giancarlo Alfano (L’umorismo oggettivo e le scelte di Pirandello), Giovanni Maffei (“L’umorismo tra De Roberto e Pirandello”), Federico Bertoni (“Una faccenda pirandelliana. Avventure del personaggio”), Francesco de Cristofaro (“Lo strano caso del rector Unamuno e del signor Pirandello e altro”), Vincenzo Caputo («Dipingere la realtà. Sugli scritti d’arte di Pirandello») e Marcello Sabbatino (“Il caso di Marta Ajala. L’esclusa di Pirandello”). Seguiranno gli interventi pomeridiani di Vicente Gonzáles Martín (“Pirandello nei giornali spagnoli”),Rino Caputo (“«Servetta» e «macchinetta». Pirandello tra Logica e Fantasia”), Piermario Vescovo (“«Già! Come i Comici dell’Arte!». Pirandello, la finzione del ‘soggetto’ e Goldoni”), Antonio Saccone (“«L’immagine che guizza e che scompare»: Pirandello e il cinema”), Anna Masecchia (“Corpi celesti: attori e divi secondo Luigi Pirandello”), Fabrizio Coscia («Pirandello non c’entra niente». Eduardo in cerca d’autore”) e Giuseppe Pesce(“Grande Cinema Pirandello. Appunti per una filmografia”).
«Il titolo dell’incontro – dichiara Matteo Palumbo – delinea la prospettiva con cui si affronta il grande autore. Il suo intero immaginario è messo in gioco e si offre come un ricchissimo campo di analisi. Pirandello non è un solo uno dei grandi romanzieri che hanno trasformato la storia del romanzo italiano. La sua capacità innovativa si estende alla forma delle novelle, al dramma moderno, ma coinvolge anche la riflessione intorno al cinema e ai principi che ne fanno un’espressione originale. La riflessione su Pirandello riguarda anche l’influsso esercitato su altri autori, che hanno riconosciuto in lui un’autorità esemplare. In ognuno di questi ambiti il confronto con lo scrittore siciliano è ancora aperto. Il convegno intende riflettere intorno ad aspetti della sua opera che restano vivi e che ci permettono di ridiscutere i modi con cui, nel primo trentennio del Novecento, le questioni estetiche sono mutate. Di fatto, dopo Pirandello, niente è rimasto più come prima. La celebre immagine del “buco nel cielo di carta” che egli utilizza nel Fu Mattia Pascal è il segno di una trasformazione che riguarda l’individuo e l’avventura, umana e artistica, della sua condizione copernicana».
E il mondo pirandelliano diventa il nostro mondo, una realtà illusoria e multiforme, dove un luogo o un nome, al di là della sua identità geografica e linguistica, possono significare anche qualcosa d’altro. Un mondo nel quale sulle forme imposte irrompe la vitalità dei sensi e delle emozioni e dove è opportuno non aspettarsi mai soluzioni definitive, ma, piuttosto, prospettive mobili, che di ogni realtà illuminino il lato doppio e complesso.