Il mito di Partenope rappresenta il cuore delle leggende che avvolgono il mistero sulla nascita della città di Napoli. Sulla sirena che abitava felice l’isola di Capri esistono numerose leggende, numerosi racconti mitologici. Oggi vogliamo rimaneggiare le fonti millenarie per raccontare, come fosse uno spin off, la storia di una fanciulla, diventata sirena per l’ira di una dea e consegnata a una tra le più belle città del mondo dalla sfrontatezza di un re.
Come nasce il mito di Partenope
Il nome di Partenope compare in un poema epico dell’antichità: le Argonautiche. Scritto da Apollonio Rodio nel III secolo a.C., narra la storia di Partenope, appunto, Ligea e Leucosia, tre sorelle che vivevano a Hipponion (oggi Vibo Valentia). Le fanciulle erano ancelle della dea Persefone. Un giorno Ade rapì Persefone per portarla nel suo regno e sposarla. La madre della dea, Demetra, decise allora di punire le tre ancelle della figlia per non averla protetta dal rapimento trasformandole in sirene: creature metà umane e metà pesce. Da allora le tre creature presero a ingannare i marinai ammaliandoli con il loro canto per poi divorarli.
L’avventuroso viaggio di Ulisse
Al termine della guerra di Troia, Ulisse, re di Itaca, intraprende il suo viaggio per tornare a casa. Un viaggio che si rivelerà più avventuroso del previsto. Porterà l’eroe, protagonista di un altro poema epico, l’Odissea, a conoscere personaggi come il gigante Polifemo, la maga Circe. La sua astuzia lo aiuterà a liberarsi dalle loro trappole mentre la sete di conoscenza lo porterà a imprese impensabili per qualunque uomo.
A un certo punto del suo viaggio, Ulisse giunge al largo dell’isola di Capri dove Omero colloca le tre sirene. Ulisse sa del canto meraviglioso di queste creature e non vuole privarsi di questo piacere. Conosce altrettanto bene la natura delle sirene e per questo motivo elabora un piano infallibile.
Ordina ai suoi marinai di mettersi dei tappi alle orecchie in modo che non possano sentire il canto delle sirene e farsi indurre in tentazione. Subito dopo si fa legare all’albero della nave e ordina al suo equipaggio di non slegarlo fino a quando l’isola non sarà superata.
La nave attraversa, così, il tratto di mare davanti all’isola di Capri e lo supera indenne. Per le sirene è un grande affronto.
La nascita della città di Partenope
Partenope, in particolare, non reggendo al dolore causato dal rifiuto di Ulisse, muore. Il suo corpo viene trascinato dalla corrente fino alla costa di fronte all’isola. Alcuni pescatori del luogo la seppelliscono alle pendici di un monte intorno al quale danno vita a una nuova città in suo onore: Partenope. Parliamo del monte Echia che domina l’odierno borgo di Santa Lucia, alle spalle del Castel dell’Ovo.
La zona del monte Echia rappresenta, infatti, l’insediamento più antico della città che subirà notevoli cambiamenti. Diventata Palepoli, dopo la nascita di una nuova città, Neapoli, nell’attuale zona di Posillipo, sarà inglobata da quest’ultima fino a diventare l’odierna Napoli.
Anche dopo millenni e numerose dominazioni, però, i figli di questa città si definiscono con orgoglio cittadini partenopei.
In copertina foto di Nitish Patel da Pixabay