Nell’impossibilità di presentare proprie liste di candidati in tutta la regione, i dirigenti campani del movimento fondato da Pino Rauti hanno preferito rinunciare alla candidatura
Si infrange sulle difficoltà poste da una legge elettorale definita «liberticida, ad alta esclusione partecipativa e antidemocratica» la corsa del Mis di Rauti alle regionali. Alle 12.00 del 27 febbraio scadeva il termine per presentare le firme a favore della candidatura, ed il partito di estrema destra non è riuscito a raccogliere entro questa scadenza il numero minimo di firme in ognuna delle cinque province campane. Nell’impossibilità di presentare proprie liste di candidati in tutta la regione, i dirigenti campani del movimento fondato da Pino Rauti hanno preferito rinunciare alla candidatura. Come espresso in una nota congiunta dal vice segretario nazionale Raffaele Bruno e dal segretario provinciale di Napoli Vittorio Lamberti, il Mis, sebbene non più impegnato direttamente nella contesa elettorale, continuerà a far sentire la propria voce «per sbarrare il passo a una sinistra che in quindici anni di malgoverno ha messo in gionocchio la nostra regione».
Roberto Procaccini