Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti il mese di maggio si è chiuso con 146.582 immatricolazioni di autovetture nuove, segnando un +10,8% rispetto allo stesso mese del 2014.
Per Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto: “Prosegue quella che consideriamo un´eccezionalità dovuta, dopo l´eclatante risultato registrato ad aprile, alla campagna di rottamazione ‘fai da te’, finanziata unicamente dalle Case Automobilistiche e dai Concessionari. Ma devo avvertire che, pur leggendo un importante incremento a doppia cifra, a maggio abbiamo assistito al dimezzamento della crescita di mercato che passa dal +24,2% di aprile al +10,8%. Questo perché quest´operazione è costata lacrime e sangue alle Case e ai Concessionari, azzerando i già esigui margini. Ragion per cui non può diventare strutturale e difficilmente a giugno verrà replicata in questa misura. Non essendo e non potendo essere continuativa, il rischio è che la fuga in avanti venga presto riassorbita fino anche ad esaurirsi. Così come potrebbe accadere per il canale noleggio che aveva sostenuto il mercato nei primi mesi dell´anno per l´effetto combinato della domanda inusuale legata all’Expo e al rinnovo di un parco di auto a noleggio obsoleto e chilometrato. Senza un´attenzione del Governo quest´onda anomala potrebbe essere destinata a scomparire nel mare facendoci precipitare al mercato asfittico cui siamo abituati dal 2008 ad oggi”.
Federauto evidenzia che il parco circolante italiano, a causa del lungo periodo di crisi, è progressivamente invecchiato facendo registrare una età media che ha raggiunto i 9,5 anni; le autovetture circolanti con un’anzianità superiore ai 15 anni raggiungono il 27% del totale, con 9.500.000 unità.
Auto pericolose, inquinanti, spesso non dotate di misure di sicurezza oggi ritenute irrinunciabili come Abs, Esp, Airbag.
Conclude Pavan Bernacchi: “Dopo sette anni terribili che hanno portato il 50% dei concessionari a chiudere i battenti e un marchio come Chevrolet a decidere di uscire dal mercato europeo, oggi ci sono i presupposti per la ripresa, e la risposta positiva del mercato dell’auto alla rottamazione “fai da te” ne è la prova. Il contatto diretto con le persone ed il successo di queste iniziative ci ha fatto capire che si può superare l’incertezza ma bisogna fornire stimoli economici ai consumatori, e noi possiamo farlo entro certi limiti. Dopo anni in cui il Governo ha preso a piene mani dall’auto e dagli automobilisti, riteniamo sia giunto il momento di iniziare a pensare a politiche fiscali espansive in grado di imprimere la ripartenza a tutto tondo del mercato automobilistico. Un settore che per i numeri che esprime si candida, insieme all´edilizia, a far ripartire il Paese. I nostri temi sono sicurezza, ambiente, minori costi sociali e rafforzamento del mondo del lavoro. Vi pare poco?”.