Il documento sarebbe stato redatto fra il 1404 e il 1438. E’ scritto in un idioma non conosciuto e attualmente non decifrato. Grazie alle immagini contenute nel testo gli studiosi lo hanno suddiviso in varie sezioni.
La prima sezione (da pagina 1 a 66) tratta, con ogni probabilità, argomenti di Botanica. Sono moltissime le illustrazioni di presunte piante, tuttavia, non conosciute.
La seconda (da pag. 67 a 73) illustra argomenti di Astronomia; la sezione consta di circa 25 diagrammi dai quali si scorgono le stelle e alcuni segni zodiacali.
La terza parte (da pag. 75 a 86) tratta di Biologia, interpretazione data grazie alle molteplici raffigurazioni di figure femminili nude.
La quarta sezione (da pag 87 a 102), invece, espone argomenti di Farmacologia; segue, poi, una parte non illustrata che si tende a ricondurre a un indice.
La storia infinita del manoscritto Voynich inizia intorno al 1912, quando l’esperto libraio da cui il testo prende il nome, Wilfrid Voynich, lo acquistò insieme ad altri tomi dal Collegio dei Gesuiti di Frascati. Da quel momento, molti sono stati i crittografi e gli studiosi che hanno tentato di decifrare il segreto contenuto dal testo sino ora illibato.
Tanta fatica e pochi risultati, così pochi da portare qualcuno a indicare il manoscritto come un falso. Il reperto si qualifica come l’unico testo medievale non ancora decifrato, nemmeno da esperti della marina militare americana. Custodito a Yale è ancora fonte di numerosi studi. In particolare il Dottor Montemurro, uno dei principali studiosi del testo insieme a un suo collega, è fortemente convinto che il manoscritto rappresenterebbe un vero codice, un messaggio unitario ancora da decifrare e lontano anni luce dall’essere un falso. Analizzando il testo con il metodo matematico –statistico ha notato che alcune parole portanti sono statisticamente più presenti cambiando ogni qual volta cambia l’argomento.
Questo, risulterebbe essere lo schema utilizzato in quasi tutti i testi e manoscritti decifrati sin ai nostri tempi. Il ricercatore, dunque, dubita fortemente che questo schema sia stato ricostruito ad hoc da un falsario. Per Montemurro non è un falso, diversamente da quanto ne pensi il noto matematico della Keele University Gordon Rugg, che per dimostrare come si possa creare un falso ha elaborato un testo indecifrabile con le stesse caratteristiche del Voynich.
Falso o no, le teorie e i risvolti degli studi del Montemurro hanno sicuramente aperto delle finestre su nuove strade da percorrere, tanto imponenti, da far modificare il parere di alcuni studiosi del calibro di Craig Bauer, autore di Secret History. Primo fra i sostenitori del falso, dopo le spiegazioni di Montemurro ha cambiato il suo parere al punto da affermare che il manoscritto potrebbe addirittura contenere segreti e aiutare a riscrivere la storia della scienza.