Il Manchester City vince la causa al Tas di Losanna e potrà partecipare anche alle prossime due edizioni delle coppe europee. I Citizens erano accusati di aver violato la norma del Fair Play Finanziario (FPF).
Il Manchester City, la sentenza UEFA e le coppe europee
Il caso è noto dal 2018 grazie al settimanale tedesco ‘Spiegel’ che ha fatto emergere alcune mail incriminanti in cui era riscontrabile un aggiramento delle rigide regole imposte dal FPF. Una sentenza Uefa dello scorso maggio, aveva stabilito che ci fossero stati finanziamenti illeciti da parte del proprietario del Manchester City che, attraverso una sua controllata, avrebbe pompato gli incassi della squadra aumentando di 60 milioni di euro le entrate.
Il Tas ha però ribaltato tutto. Le accuse contro il City non sono state “provate o erano relative ad eventi superati dal tempo“, dunque facendo leva su una forma di prescrizione del reato. I Citizens salvano quindi la loro prossima stagione europea.
Le reazioni alla decisione del Tas
La sentenza del Tas di Losanna ha provocato non poche reazioni nel mondo del calcio. Molto scettiscismo, quello espresso sulla riammissione dei Citizens nelle coppe europee con conseguenti domande sull’effettiva validità del famoso Fair Play Finanziario.
Sono felice che il City possa giocare in Champions League ma non penso che sia stato un bel giorno per il calcio, quello di ieri, ad essere onesti. Solo perché io penso che il Fair Play Finanziario sia una buona idea. Esiste per proteggere i club, proteggere la competizione. Questa era l’idea originaria, quella che nessun club potesse spendere troppo e cose così. I club devono fare in modo che possano spendere in base alle reali possibilità. Spero che il Fair Play Finanziario resti perché almeno pone dei limiti che non puoi oltrepassare, il che è buono per il calcio.
Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool
Quale futuro per il Fair Play Finanziario?
Il FPF, infatti, nasceva (ed ha tutt’oggi ancora) con l’intenzione di estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e ad indurle nel lungo periodo ad un auto-sostentamento finanziario. Oltre ad un elemento riferito ai bilanci, il FPF aveva come obiettivo anche quello di diminuire il più possibile il gap (almeno economico) tra le varie squadre europee.
Approvato nel 2009, questo piano ha da subito riscontrato parecchie problematiche soprattutto per quanto riguardo il rispetto delle norme che lo compongono (che nel caso venissero violate comporterebbe ad una grossa e salata multa da pagare e conseguente esclusione dalle coppe europee per la stagione successiva). Quello del Manchester City è solo l’ultimo dei casi, prima dei Citizens infatti fu il Malaga ad essere colpito ed escluso dalle coppe europee mentre altre squadre come Inter o Roma stanno da anni sistemando i propri bilanci per stare in linea con il FPP.
La sentenza del Tas di Losanna, però, mette il mondo del calcio di fronte ad un grande interrogativo: qual è il futuro per il Fair Play Finanziario? Va bene così oppure modificato?