“Il lavoro delle donne nella comunicazione“, è questo il titolo del dibattito organizzato dalla Slc Cgil Napoli e Campania ed andato in scena presso la sede del centro direzionale di Napoli all’Isola G2.
Lavoro, donne e comunicazione
L’evento è stato una grande opportunità di confronto sulle sfide e le opportunità per le donne che lavorano nei settori della comunicazione. Al centro del dibattito, le numerose criticità che le donne si trovano ad affrontare nel mondo del lavoro, come la discriminazione salariale, la precarietà, la difficoltà di conciliare vita privata e professionale e la violenza di genere.
La SLC Cgil, durante il dibattito, si è impegnata a promuovere iniziative concrete per migliorare la condizione lavorativa delle donne nella comunicazione. Tra queste, la contrattazione di genere, la formazione e la sensibilizzazione, il sostegno alle donne vittime di violenza e la promozione di una cultura del lavoro rispettosa delle pari opportunità.
Chi ha partecipato al dibattito?
Sono intervenuti al dibattito:
- Annalisa Velotto, coordinatrice donne Slc Napoli e Campania
- Imma Villa, attrice
- Tiziana Cozzi, giornalista de ‘La Repubblica Napoli’
- Marzia D’Alesio, responsabile produzione Teatro di Napoli
- Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania
- Gianluca Daniele, segretario Slc Cgil Napoli e Campania
- Giulia Guida, segretaria SLC Nazionale
Le parole dei protagonisti
“Le donne sono penalizzate sia nell’accesso al lavoro con formule precarie che per quanto riguarda il Welfare. In Italia è insufficiente e una donna su cinque è costretta ad abbandonare la propria occupazione perché è impossibile l’alternanza con la gestione familiare“. Questo è l’allarme lanciato Alessandra Tommasini, coordinatrice Slc nazionale.
“Questa iniziativa rientra in una serie di manifestazioni che Slc sta svolgendo su un tema davvero delicato” ha sottolineato il segretario SLC CGIL Campania, Gianluca Daniele.
L’attenzione è massima come spiega Giulia Guida, segretaria Slc Nazionale: “Dobbiamo contrastare il grande precariato nell’accesso femminile al lavoro, ma anche la violenza online che le donne sono costrette a subire. È fondamentale un percorso per garantire la qualità del lavoro“.