È stato effettuato con successo il lancio della sonda spaziale cinese che sarà in orbita su Marte nel febbraio del prossimo anno. Lo rende noto la televisione di stato cinese Cgtn. Il lancio è avvenuto alle 12:41 ora locale (le 6.41 in Italia) sul razzo di trasporto “Long March 5 Y4” dal Wenchang Space Center nella provincia cinese dell’isola di Hainan.
La missione e il lancio della sonda spaziale cinese verso Marte
La prima missione esplorativa della Cina su Marte, Tianwen-1, punta a orbitare, atterrare ed esplorare la sua superficie e ottenere dati di esplorazione scientifica sul Pianeta Rosso. Tianwen-1, il cui nome significa ‘ricerca della verità celeste’, è composta da orbiter, lander e rover. Viaggerà per circa sette mesi prima di raggiungere il pianeta, intorno al quale rimarrà in orbita per circa due-tre mesi prima di tentare l’atterraggio con un rover per esplorare la superficie marziana in cerca di segni di vita. Se la missione avrà successo, la Cina diventerà il terzo Paese, dopo Usa e Russia, ad aver portato una sua missione su Marte.
Alla “conquista” di Marte
Marte, un pianeta ancora tutto da scoprire. La Cina non è l’unica potenzia mondiale che ha e sta effettuando una missione d’esplorazione per Marte. Solo pochi giorni fa il lancio della sonda Hope degli Emirati Arabi Uniti e tra circa una settimana toccherà al nuovo rover della Nasa, Perseverance.
Grande felicità per il popolo arabo che ha celebrato con gioia una delle sue prime missioni nello spazio per dimostrare lo sviluppo del paese sotto questo punto di vista.
“Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto la storia con una conquista senza precedenti nello spazio per la regione araba dato che il lancio di ‘Hope’ è stato un successo e sta volando nello spazio”, ha scritto su Twitter il governo di Abu Dhabi. Studiando l’atmosfera di Marte “aiuterà a comprendere meglio il nostro pianeta e il suo futuro“, ha detto l’agenzia spaziale emiratina.
Dopo due rinvii a causa del maltempo, grazie a un lanciatore nipponico dal centro spaziale Tanegashima nel sudovest del Giappone, il lancio è stato positivo. L’entusiasmo regnava al Mohammed bin Rashid Space Center (Mbrsc), che ha guidato il progetto marziano degli Emirati su cui hanno lavorato circa 450 persone, più della metà delle quali emiratine.