Il pensiero è andato subito a Beirut quando si è diffusa la notizia del grande incendio sviluppatosi nel porto di Ancona la notte tra il 15 e il 16 settembre. Ci sono voluti dodici autobotti e due autoscale arrivate da tre province diverse per domare le fiamme che per poco non hanno avvolto uno stabilimento che tratta pesce surgelato e un altro che tratta ossigeno liquido. La buona notizia è che non ci sono stati né vittime né feriti. Tra le cause dell’incendio al porto di Ancona si escludono quelle dolose.
Cosa è successo
Poco dopo la mezzanotte, un forte boato si è sentito da più parti della città e subito dopo si è alzato un muro di fiamme. L’incendio si è sviluppato dal capannone della Frittelli Maritime Group, azienda logistica che lavora per conto terzi, e si è propagato a tutta l’area ex Tubimar nella Zipa, consorzio anconetano. Parliamo di un’area di 45mila metri quadrati. Ad andare in fumo sono stati prima di tutto dei materiali stoccati per conto di Fincantieri, come vernici e oggetti in carta e vetroresina, tutti altamente infiammabili. Motivo che spiega la velocità alla quale le fiamme si sono propagate. Come se la situazione non fosse già abbastanza grave, si sono incendiate anche delle balle di gommapiuma di un carico destinato al Medio Oriente.
Il grande incendio nel porto di Ancona e il problema sicurezza
Quanto successo nel capoluogo marchigiano ripropone in tutta la sua urgenza il problema della sicurezza sul lavoro:
- La miccia dell’incendio sembra essere stata individuata in un malfunzionamento di un impianto fotovoltaico.
- Le fiamme si sono sviluppate prima sul tetto e poi hanno avvolto l’intero capannone costituendo un grosso ostacolo all’operatività dei vigili del fuoco.
- Non esiste un servizio di vigilanza notturna ma solo un servizio di videocamere per cui l’allarme è stato lanciato in ritardo.
Una città in lockdown
Ora che l’incendio è stato domato si procederà alla conta dei danni mentre si pensa alle possibili conseguenze ambientali di questa sciagura. In seguito all’incendio, infatti, si è formata nel cielo un’enorme colonna di fumo e per ore dopo lo spegnimento sulla città ha continuato a piovere cenere. L’aria è diventata irrespirabile tanto che la sindaca della città, Valeria Mancinelli, ha emanato un’ordinanza con la quale ha chiuso scuole, parchi, ha invitato la cittadinanza a uscire di casa il meno possibile e a tenere finestre e balconi chiusi. Insomma uno scenario che l’intero Paese ha vissuto non più di qualche mese fa anche se per cause diverse. Intanto le attività portuali sono riprese.