Nel futuro delle tecnologie mobili ci sarà anche – e sempre di più – il grafene. Il materiale delle meraviglie ritorna al Mobile World Congress 2018 di Barcellona, che gli dedica un intero padiglione dove esplorare le nuove tecnologie mobili all’avanguardia abilitate dal grafene. Telecamere che possono vedere l’invisibile, filtri per rendere potabile l’acqua, batterie innovative, una vasta gamma di elettronica flessibile, sistemi di trasmissione dati ultraveloci e celle solari con efficienza avanzata: tutto questo sarà visibile al Graphene Pavilion, da lunedì 26 febbraio a giovedì 1 marzo al Mobile di Barcellona.
All’interno delle quattro aree di Data Communications, Energia, Sensori e IoT (Internet of Things), Sistemi indossabili e Salute, il Graphene Pavilion ospita 25 partner espositori, accademici e industriali, provenienti da tutta Europa.
Di primo piano il ruolo dell’Italia per numero di contributi e livello di innovazione: dalle antenne NFC flessibili per la comunicazione wireless a breve raggio sviluppate dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), ai fotorivelatori e i modulatori per trasmettere dati ottici con velocità e larghezza di banda estreme – essenziali per i 5G del futuro – messi a punto dal Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit); dai supercondensatori e batterie grafene, sviluppati dall’Istituto italiano di tecnologia (IIT) che immagazzinano grandi quantità di energia e si caricano/scaricano rapidamente, alle scarpe più funzionali e fresche grazie all’aggiunta di grafene (IIT, BeDimensional).
Dai tessuti intelligenti riscaldanti, sviluppati dalla start-up BeDimensional – ai moduli di riscaldamento chimicamente e termicamente stabili e integrabili adatti a applicazioni aeronautiche e automobilistiche, sviluppate dal Cnr.
Il Mobile World Congress è il più grande raduno mondiale dell’industria mobile, organizzato a Barcellona, alla fine di febbraio di ogni anno da GSMA. L’edizione 2017 ha attirato oltre 100 000 partecipanti, 2000 espositori ed è stata coperta da oltre 3600 testate giornalistiche internazionali. Il Graphene Pavilion è organizzato dalla Graphene Flagship, la grande iniziativa di ricerca europea finalizzata a trasferire il grafene dai laboratori accademici alla fabbrica, e curata da ICFO
L’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del Cnr (Isof-Cnr) ha realizzato diversi dispositivi che utilizzano antenne NFC al grafene come chiavi elettroniche, etichette ‘smart’ flessibili e altre applicazioni per l’Internet of Things.
La NFC (acronimo per Near Field Communication) è una tecnologia che consente lo scambio di dati in modalità wireless e a corto raggio, una caratteristica che apre scenari a molte applicazioni innovative come i pagamenti ‘contactless’ con il proprio smartphone. Il grafene permette la realizzazione di dispositivi flessibili che possono essere facilmente integrati in tessuti, carta e plastica mediante tecnologie facilmente scalabili ed ecosostenibili. Usare grafene conduttivo per realizzare simili dispositivi è un’alternativa economica ed ecologica alle antenne in metallo. Il grafene espande le possibilità di connessioni ‘smart’ NFC su superfici flessibili e tessuti intelligenti.
Isof-Cnr ha anche sviluppato dei riscaldatori termoelettrici al grafene con vari design, configurazioni e materiali. Le ottime proprietà termiche, elettriche del grafene fanno sì che il calore si diffonda rapidamente attraverso i moduli riscaldanti, con efficienza tale che è possibile creare calore istantaneo. Le proprietà meccaniche hanno permesso di realizzare moduli flessibili. I riscaldatori al grafene sono chimicamente e termicamente stabili e preparati con un processo scalabile ed ecologico. Possono essere facilmente integrati in molti substrati adatti per applicazioni aeronautiche e automobilistiche.
Per mostrare e discutere l’impatto del grafene nell’ecosistema mobile, nelle giornate del congresso, Mercoledì 28 febbraio, si terrà l’evento ‘Meeting Graphene’ con l’intervento visionario del premio Nobel Konstantin Novoselov, e conferenze di importanti esperti dell’industria e della ricerca, tra questi Vincenzo Palermo di Isof-Cnr e vicedirettore del progetto Graphene Flagship.