Non solo ha rovinato il primo maggio a molti italiani ma il maltempo con il brusco abbassamento della temperatura e gelate tardive notturne ha distrutto vigneti, colture frutticole e orticole ma anche cereali e legumi colpendo a macchia di leopardo le campagne da nord a sud. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti di freddo, neve, violenti temporali e soprattutto gelo fuori stagione sui raccolti, il cui sviluppo è stato anticipato da un inverno che si era classificato come il terzo piu’ caldo di sempre con temperature superiori di 1,76 gradi rispetto alla media.
Se in Val d’Aosta, dove le temperature sono scese fino a 16 gradi sotto lo zero in alta montagna, sono a rischio le gemme dei vigneti più alti d’Europa di Morgex mentre nel fondovalle si registrano problemi per le piante in fiore e per le coltivazioni appena impiantate di zucchine e pomodori, in Campania ad Avellino a rischio è la prossima campagna vinicola dei pregiati Fiano, Greco e Taurasi ma i viticoltori sperano ora che le piante possano reagire attraverso le cosiddette “gemme dormienti” che potrebbero prendere vita dopo la completa distruzione delle altre.
Allarme nelle campagne anche in Abruzzo per le gelate primaverili su vigneti, colture frutticole e orticole di centinaia di aziende agricole aquilane e nell’alto molisano per danni ai vigneti ma anche ai germogli degli olivi mentre nel Lazio a Frosinone si rilevano per il gelo danni ai vigneti di Cabernet nella Valle di Comino e alle orticole nella piana di Cassino e Pontecorvo.
Le temperature notturne che scendono fuori stagione di due o tre gradi sotto lo zero fanno cadere le gemme delle vigne con la conseguente perdita della produzione di uva e quindi di vino. Le piante da frutta si trovano in una fase di ripresa vegetativa particolarmente delicata e sono molto sensibili alle gelate tardive che pregiudicano i raccolti estivi.
Il caldo inverno ha anche anticipato l’arrivo di molte primizie nei campi che adesso sono state danneggiate dal maltempo. Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per gelate tardive con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.