L’annuncio:
Il Garage Museum contro la guerra. Il Museo di arte contemporanea di Mosca ha deciso di sospendere momentaneamente tutte le mostre.
“Il team del Garage Museum of Contemporary Art ha deciso di interrompere il lavoro su tutte le mostre fino alla fine della tragedia umana e politica che si sta svolgendo in Ucraina. Non possiamo sostenere l’illusione della normalità quando si verificano tali eventi.
Garage è da sempre un’istituzione internazionale aperta a una pluralità di voci. Siamo categoricamente contrari a tutte le azioni che seminano divisione e creano isolamento. Ci consideriamo parte di un mondo più ampio non diviso dalla guerra.
Adempieremo i nostri obblighi nei confronti degli artisti i cui progetti sono stati rinviati e che hanno lavorato con noi con fiducia ed entusiasmo. Ringraziamo Anne Imhof, Helen Marten, Saodat Ismailova, Heimo Zobernig, i loro studi e gallerie e i prestatori di opere per la mostra di Lydia Masterkova per il loro supporto e speriamo in una fine immediata del conflitto”.
Si pronuncia così il 26 febbraio 2022 il team del Garage Museum di Arte Contemporanea a Mosca nei confronti dei tragici eventi che coinvolgono l’Ucraina. Il Garage Museum si è schierato apertamente contro la guerra.
IIl Museo è stato fondato nel 2008 e prende il nome dalla sua originaria ubicazione, l’edificio dell’ex garage degli autobus Bakhmetevsky in via Obraztsova, progettato dall’architetto Konstantin Melnikov.
Il Garage Museum di Arte Contemporanea a Mosca è un importantissimo polo, non solo espositivo ma anche di ricerca. All’interno dei suoi locali, infatti, si organizzano esposizioni permanenti e temporanee ma anche sessioni di studio e ricerca. Il Garage Museum inoltre conserva una preziosa collezione di archivi relativi all’arte contemporanea russa degli anni cinquanta, si attiva per la pubblicazione di libri, organizza conferenze e proiezioni di film.
Ragnar Kjartansson ritira le sue opere
L’artista islandese Ragnar Kjartansson ha scelto di interrompere lo spettacolo “Santa Barbara” che doveva restare in mostra fino al 13 marzo 2022 alla GES-2 House of Culture di Mosca, il museo progettato da Renzo Piano. L’opera dell’artista islandese è basata sulla serie “SANTA BARBARA” degli anni ’80 creata da Bridget e Jerome Dobson.
La serie fu trasmessa in Russia negli anni ’90 dopo la caduta dell’Unione Sovietica ed ebbe un enorme successo, fu creato addirittura un fan club.
Alla notizia dell’invasione dell’Ucraina, l’artista islandese ha ritenuto opportuno interrompere la rappresentazione. Secondo l’artista con l’invasione dell’Ucraina, la Russia è diventato uno stato fascista “in piena regola”.
La performance ideata da Ragnar Kjartansson è un esperimento a metà strada tra performance art, film e teatro. Alla realizzazione hanno partecipato numerosi registri e attori russi che sono stati ringraziati dall’artista islandese per il loro impegno e la grande professionalità. Ragnar Kjartansson:
“Avete fatto tutti un lavoro incredibile. Sono immensamente grato a tutti per il duro lavoro e la vostra ammirevole dedizione. Grazie per aver messo il cuore e l’anima in questo pezzo. A partire da oggi, 24 febbraio 2022, dichiaro chiuso il progetto Santa Barbara”. (Fonte: https://new.cha.ru/info/news/2960/)
Foto di copertina di Sergey Norin da Wikipedia (Moscow,Garage_Museum in Gorky Park)