Ricordato come un protagonista della letteratura moderna, dal carattere travagliato e inquieto, Francis Scott Fitszgerald è annoverato tra quel filone di scrittori che, come Hemingway, sono divenuti noti, oltre che per le loro produzioni letterarie, anche per uno stile di vita libertino e per la loro irriverenza
La sua opera di maggior successo è “Il grande Gatsby”, libro edito per la prima volta nel 1925, narrante la storia di un personaggio dal dubbio passato che creò la propria fortuna dal nulla durante gli anni del primo dopoguerra. La storia ricalca molto la comune idea del mito moderno, ancora oggi radicata nella nostra cultura, dell’uomo arricchito grazie unicamente alle proprie qualità ed alla propria intraprendenza, tuttavia il fascino di questo personaggio, dei sui averi, e della sua ricchezza rappresenta unicamente lo sfondo necessario della narrazione, che si addentra poi in aspetti della vita comuni a quella di ciuscuno di noi. Gatsby, nome inventato per nascondere la propria identità , torna, dopo cinque anni di assenza, nell’Est Egg, una zona residenziale abitata da facoltosi cittadini nella parte orientale di New York, con il fine, successivamente svelato, di riconquistare la donna della quale era stato sempre innamorato:Daisy. Durante quegli anni Daisy si era legata in matrimonio al più ricco dei suoi spasimanti, e il ritorno di Gatsby la condurrà ad una crisi emotiva e sentimentale che avrà risvolti tragici, in primo luogo, nella vita del protagonista.
“Il Grande Gatsby” è, dalla maggior parte della critica, considerato un romanzo a tutti gli effetti, ma, anche se la storia ha un inizio e una fine, risulta troppo carente dal punto di vista dei personaggi secondari e di contorno, rimanendo incentrato dal principio alla fine sulle vicende del protagonsita, con una coerenza narrativa apprezzabile, ma forse troppo sommaria per far pensare alla necessaria completezza, che un romanzo deve necessariamente possedere.
L’autore traccia un profilo preciso di una determinata parte della società di quegli anni. Infatti con uno stile di autentica irriverenza descrive, tra le caratteristiche dei personaggi e nella rappresentazione di alcune vicende, i vizi e i capricci di una popolazione di giovani aristocratici e borghesi troppo ricchi e troppo annoiati, sospesi tra la vita patinata delle feste esclusive e la gabbia di una vita domestica mai desiderata e troppo spesso odiata. Una chiara denuncia ad uno stile di vita che ha come unico scopo e perseguimento l’intrattenimento, frutto della noia di una società che non sa più provvedere a se stessa.
Dal disagio dei molti, Fitzgerald, sposta poi l’attenzione sui dolori e le insoddisfazioni del protagonista, combattutto in un’infelice rincorsa al passato, per il quale si era speso nella preparazione della sua fortuna e della sua ricchezza, ed al quale sacrificherà il suo futuro e involontariamente la sua stessa vita. Un messaggio chiaro che l’autore ha voluto comunicare, soprattutto nelle pagine conclusive, descrivendo noi tutti come rematori di “barche contro corrente, sospinti senza posa nel passato”.
La tecnica di scrittura è originale in ogni suo aspetto, non mancano, addirittura, intercalari e termini molto usati e in voga in quel periodo. La storia, infatti, è ambientata negli anni ’20, anche soprannominata l’età del jazz, e leggere questo libro lascia immaginare perfettamente scene come quelle viste in alcuni film ambientati in quell’epoca. La storia è introdotta e raccontata da una voce narrante, quella di
Nick, un impiegato di Borsa, che nel corso delle vicende diverrà un ottimo amico, se non addirittura il migliore, di Jay Gatsby, ed inoltre rappresenterà anche l’alternativa buona e pura, da un punto di vista caratteriale, a quella del più navigato e compromesso Gatsby. Il dialoghi assumono, inoltre, un ruolo fondamentale poiché è da questi che viene man mano a snocciolarsi la trama, e si evidenzia, infine, la tecnica dei flash-back, utilizzata più di una volta nella corso della narrazione.
In conclusione “il Grande Gatsby” è un libro estremamente piacevole e di grande interesse, un libro divenuto noto con un pò di fatica ma che poi si è guadagnato tutti i suoi meritatissimi onori e se lo si vuole è un pò come la lettura di queste pagine, in principio di fatica un pò a calarsi nella trama ma poi si viene conquistati da un ritmo di narrazione coinvolegente.
Antonio Vetrano