Ha preso il via il sesto World Urban Forum negli spazi della Mostra d’Oltremare. Più di duecento paesi nelle figure di Capi di Stato, Ministri, esperti, imprenditori, luminari universitari. Previste circa quattromila delegazioni da tutto il mondo: nella Cerimonia di apertura di oggi una parte di Napoli diventerà zona della Nazioni Unite. Quando si vive dall’interno una esperienza come quella del World Urban Forum, si riesce a capire quanto, a volte, anche un semplice trasporto di una bottiglietta d’acqua vada pianificato e strategicamente organizzato
Verde, nero, bianco, giallo, azzurro saranno i colori dei volontari che riempiranno il cielo di Napoli durante i giorni di questo evento internazionale che renderà la Mostra d’Oltremare territorio delle Nazioni Unite dall’1 al 7 settembre. Si tratta della più ingente ed importante conferenza mondiale sulle questioni urbane. Diverse centinaia le persone impiegate nell’organizzazione di un evento che ha per la città partenopea il sapore della scommessa: è come quando tra amici si gioca e si scommette sul tempo in cui una donna sarà conquistata o meno. In questo caso la donna è l’intero mondo che punta i suoi occhi sul cacciatore di conquiste Neapolis. Un’ennesima prova di organizzazione, strategia ed accoglienza è nelle mani della Fondazione Campania dei Festival che ha affiancato e continua a farlo l’organizzazione Un-Habitat nella direzione complessiva di ogni singola parte. Unione Europea, Governo Italiano, Regione Campania e Comune di Napoli sono le altre parti attive dell’intesa sinergica. Con gli occhi del volontario del Cerimoniale si capisce quanto sia importante parlare con tranquillità e pacatezza con un ministro dell’Eritrea, cambiare la prenotazione alberghiera al ministro del Ciad o spiegare dove sia la sala Torino ai delegati del Cile. Che sia sotto il sole o all’interno del padiglione non importa. Gli occhi del volontario del reparto Logistico vanno su e giù per gli stand degli espositori: risolvono problemi loro. E così se il “Kingdom of Marocco” ha bisogno di scaffali eccoli che arrivano. Corrono poi in Messico con litri d’acqua per creare la scenografia delle piramidi. E con un occhio all’ambiente eccoli girare e trasportare le macchine elettriche. In bianco ci sono i volontari di accoglienza e registrazione: leggi bene il nome, non sbagliare sul badge. Non bisogna sbagliare, né tardare. I tecnici in giallo te li ritrovi soprattutto dietro le componenti elettroniche. Ma due sono le regole che i ragazzi in blu dello staff continuano a ripetere: Never say “I don’t know”. Mai dire “non lo so”. E poi, un sorriso è sempre apprezzato dall’interlocutore, questo è certo. Capi di Stato, delegati di Governo, Ministri, Sindaci, esperti di migliaia di organizzazioni, imprenditori: il 2 settembre alla Mostra d’Oltremare ci sarà la cerimonia di apertura del VI World Urban Forum che abbraccerà più di duecento paesi e nel momento in cui verrà issata la bandiera dell’ONU, Napoli, così come Rio de Janeiro (Brasile) nel 2010, Nanjing (Cina) nel 2008, Vancouver (Canada) nel 2006, Barcelona (Spagna) nel 2004, Nairobi (Kenya) nel 2002, accentrerà su di se gli occhi di tutto il mondo. Perché il Futuro Urbano da oggi passa per Napoli. E così se il delegato dell’Eritrea uscendo ripete con un sorriso ai giovani volontari “La prima impressione è ciò che conta”, Napoli può andarne fiera.
Fioravante Conte