I nuovi scenari del giornalismo indagati attraverso osservazione, nuove dinamiche comportamentali e l’esperienza sul campo. “Sono le News, bellezza”, nuovo libro del giornalista Michele Mezza presentato a Nola con Sandro Ruotolo ed il direttore della Rai Francesco Pinto
Cambia il giornalismo, il modo e gli strumenti con cui comunicare, la struttura dell’interazione. Un parterre estremamente attento per la presentazione del nuovo lavoro del giornalista ed intellettuale Michele Mezza “Sono le news, bellezza”, titolo ripreso dal celebre duetto Humphrey Bogart/Ethel Barrymoore in “L’ultima minaccia”, film di Richard Brooks del 1952. L’incontro con Mezza, organizzato dalla Libreria Guida di Nola, l’Associazione Napoli Cultural Classic e l’Associazione Meridies, ha visto la presenza attiva di validi protagonisti del mondo giornalistico, amici e colleghi di una vita dell’intellettuale nolano: Sandro Ruotolo, corrispondente RAI e collaboratore di Santoro in tanti programmi tra cui Annozero; Francesco Pinto, direttore della Rai di Napoli; Edgar Colonnese, Presidente Sezione Editoria Industriali di Napoli; Aniello Montano, docente di Storia della Filosofia presso l’Università di Salerno. Nella cornice del Salone dei Medaglioni del Museo Diocesano di Nola si è discusso non solo sul ruolo del giornalista in questa nuova epoca del citizen journalism e della velocità dell’informazione ma è stata l’occasione per reinterpretare l’essenza stessa della conoscenza. “I nuovi strumenti” sostiene Sandro Ruotolo “sono un ausilio importante: c’è bisogno però di professionalità e competenza per sviluppare i contenuti dei messaggi che si vogliono veicolare. Io ho una pagina facebook, “la pagina di Sandro Ruotolo” in cui gli utenti cercano la professionalità della critica sul fatto di cronaca che bene o male propinano tutti. Per quanto riguarda poi la tecnologia” conclude Ruotolo “io ritengo sia fondamentale l’integrazione: ieri mattina, a Lampedusa per l’emergenza immigrati, non lasciavano passare i giornalisti per far filmare le condizioni pietose in cui versavano all’interno del campo. Ho dato il mio cellulare ad uno di loro attraverso la rete e così ho potuto montare il servizio. Inoltre a Lampedusa non arrivano i quotidiani in Inverno: con l’iPad ho potuto e posso leggere i giornali anche in un posto dove non arrivano! Se si riguardano le immagini di Giovanna Botteri dello scoppio della guerra in Iraq sembrano preistoria. Oggi un iPhone riesce a fare filmati e fotografie di risoluzione altissima: la modernità non deve spaventare, ma al contrario, deve essere studiata e compresa”. “Si è passato dalla massa all’individuo” sottolinea l’autore, Michele Mezza e continua “oggi la centralità dell’individuo è chiara, semplice e prorompente. Ci si trova soli a camminare pur essendo in relazione con migliaia di persone, comodamente, da casa. Internet non è uno strumento. Internet è un alfabeto, una lingua, un contenuto. La massa è saltata ed è questo che crea scompiglio nella società. Bisogna tenere bene fisso nella testa” conclude Mezza “che ogni anziano, adulto che muore è un uomo in meno alla televisione; ogni bambino che nasce è un nuovo navigatore che la televisione non la vedrà nemmeno più se non a portata del suo mouse”. “E gli ascolti e le statistiche ce lo confermano” dice il direttore Pinto “sono finiti i tempi in cui la televisione generalista aveva il suo zoccolo duro di spettatori. Il pubblico non ha più nulla del pubblico degli anni passati: è nomade, passa da una parte all’altra proprio come naviga in rete”.
Fioravante Conte