Il Forum di quest’anno punta a lanciare un messaggio chiave: “la forza della realtà e le ragioni dell’economia devono prevalere sulla forza delle armi”, spiega il presidente di Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico, evidenziando le difficoltà generate dalle sanzioni decise dall’Unione europea e il conseguente embargo russo. ”Noi istituti finanziari abbiamol’embargo da parte dell’Europa di non poter finanziare oltre i 30 giorni progetti di società importanti russe. Questo, unito all’impossibilita’ di esportare impianti tecnologicamente avanzati, genera, a mio parere, un danno quantificabile in 8-10 miliardi di dollari” per l’Italia, afferma il numero uno della Ca’ de Sass in Russia, che sottolinea come la situazione generata dal conflitto tra Russia e Ucraina sia “molto difficile, però la via del coraggio e del dialogo è la più importante”.
Oltre 700 aziende, di cui quasi 300 eurasiatiche, insieme a ministri, ambasciatori e top manager si sono dati appuntamento al Palazzo della Gran Guardia a Verona, per il terzo Forum Eurasiatico, il vertice economico organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Gazprombank e Banca Intesa Russia. Innovazione, start up e internazionalizzazione, economia e finanza, energia, ambiente, food e agroindustria, infrastrutture. Sono i temi al centro del vertice, occasione per approfondire il tema degli scambi commerciali fra Italia e Federazione Russa, e le opportunità che nasceranno dall’entrata in vigore dell’Unione economica eurasiatica prevista per il primo gennaio 2015.
Ad aprire i lavori della due giorni è il presidente Antonio Fallico, seguito dagli interventi del presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, e del numero uno di Rosneft, Igor Sechin. Poi, il saluto degli Ambasciatori in Italia di Russia, Cina, Bielorussia, Kazakistan e Armenia. Tra le presenze italiane al Forum Eurasiatico c’è anche Romano Prodi, oltre al presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro e al Ceo della Ca’ de Sass, Carlo Messina. Tra gli interventi anche quello dell’Ad di Finmeccanica, Mauro Moretti.