FEIS sarà istituito nell’ambito della Banca europea per gli investimenti (BEI) tramite un accordo tra la Commissione e la BEI stessa. Il fondo finanzierà progetti in un’ampia gamma di settori tra i quali i trasporti, l’energia e le infrastrutture a banda larga, l’istruzione, la sanità, la ricerca e il finanziamento del rischio per le PMI. Si concentrerà su progetti sostenibili sotto il profilo sociale ed economico senza alcuna preallocazione settoriale o regionale, soprattutto per far fronte a carenze del mercato. Andrà a integrare e ad aggiungersi ai programmi dell’UE in corso e alle tradizionali attività della BEI.
Finanziamento
Il Consiglio ha convenuto che il fondo potrebbe contare su una garanzia di 16 miliardi di euro da parte del bilancio UE e di 5 miliardi di euro da parte della BEI. Per agevolare l’esecuzione di eventuali attivazioni della garanzia, sarebbe istituito un fondo di garanzia la cui dotazione raggiungerebbe gradualmente l’importo di 8 miliardi di euro (ovvero il 50% degli obblighi totali di garanzia dell’UE) entro il 2020.
In linea con la proposta della Commissione, i finanziamenti dell’UE deriverebbero principalmente dalla riassegnazione di sovvenzioni a titolo del programma Orizzonte 2020 (ricerca e innovazione) e del Meccanismo per collegare l’Europa (trasporti, energia e reti digitali), nonché da margini inutilizzati del bilancio.
Il FEIS rafforzerebbe la capacità di rischio. Assumendosi parte dei rischi di nuovi progetti attraverso una garanzia di prima perdita, il fondo consentirebbe agli investitori privati di partecipare a condizioni più favorevoli. In tal modo il FEIS dovrebbe raggiungere un effetto moltiplicatore complessivo di 1:15 in termini di investimenti reali.
I terzi, tra cui le banche di promozione nazionali degli Stati membri, sarebbero in grado di cofinanziare progetti insieme al FEIS, a livello individuale o tramite piattaforme d’investimento.
Governance del fondo
In base al compromesso concordato dal Consiglio, il FEIS sarebbe dotato di una struttura di governance a due livelli:
– Un comitato direttivo che definirebbe la strategia globale, la politica di investimento e il profilo di rischio del fondo. Adotterebbe orientamenti in materia di investimenti per l’impiego della garanzia dell’UE che dovrebbero essere attuati dal comitato per gli investimenti (si veda più avanti). Per garantire l’imparzialità del comitato direttivo ed evitare ingerenze politiche nella selezione dei progetti, i suoi membri proverrebbero solo dalla Commissione e dalla BEI. Il loro numero sarebbe ripartito in base all’entità del contributo della rispettiva istituzione corrisposto in contanti o sotto forma di garanzia. Il comitato direttivo deciderebbe per consenso.
– Un comitato per gli investimenti indipendente che selezionerebbe i progetti cui destinare i fondi del FEIS. Responsabile dinanzi al comitato direttivo, consisterebbe di otto esperti indipendenti e di un amministratore delegato. Adotterebbe decisioni a maggioranza semplice. Ogni progetto sostenuto dal FEIS richiederebbe l’approvazione della BEI.
Individuazione dei nuovi progetti
Il regolamento proposto istituirebbe inoltre un “Polo europeo di consulenza sugli investimenti” che fornirebbe consulenza per l’individuazione, la preparazione e lo sviluppo dei progetti in tutta l’UE. Istituirebbe altresì un “Elenco di progetti di investimento europei” per migliorare la conoscenza degli investitori in materia di progetti in corso e futuri.
Piano di investimenti per l’Europa
Il FEIS è un elemento essenziale del “piano di investimenti per l’Europa” della Commissione, pubblicato nel novembre 2014. Il piano prevede:
- La mobilitazione di almeno 315 miliardi di euro di nuovi investimenti tra il 2015 e il 2017, in modo da massimizzare l’impatto delle risorse pubbliche e sbloccare investimenti privati. Tale obbiettivo sarà raggiunto tramite l’istituzione del FEIS nell’ambito della BEI
- Iniziative mirate per garantire che tali investimenti aggiuntivi soddisfino i bisogni dell’economia reale
- Misure volte a rafforzare la prevedibilità normativa e a rimuovere gli ostacoli agli investimenti
Il regolamento proposto instaura un quadro giuridico e prevede le dotazioni di bilancio per i primi due filoni di lavoro.