Dopo l’entusiasmo suscitato lo scorsa estate da “Le bal” (la cui Compagnia tornerà quest’anno in chiusura con “Non si uccidono così anche i cavalli?”), ad inaugurare il 52^ Festival di Borgio Verezzi è ancora uno spettacolo teatralmusicale: e così, questa volta, sul palcoscenico di piazza Sant’Agostino, è stato rappresentato “Le dive dello swing”, con il Trio Ladyvette (Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzi), accompagnato al pianoforte da Roberto Gori. Il giorno prima del via, alla manifestazione “regina” della stagione estiva è stato dedicato un prologo nella vicina Calice Ligure, dove alla Casa del Console è stata inaugurata la mostra “Il Festival al Museo“, che in un percorso originale ne racconta la storia ultracinquantennale.
Reduci dal successo nella fiction tv “Il Paradiso delle signore”, le attrici e cantanti del Trio Ladyvette riprendono ora lo spettacolo, diretto dal regista Massimiliano Vado e da loro scritto con lo stesso Vado, Giorgio Prosperi e Lillo Petrolo, del duo Lillo&Greg, che ne ha la supervisione artistica. Sarà un divertente intreccio di prosa e canzoni, vagamente ispirato al Trio Lescano, per raccontare le vicende di tre giovani sorelle, impegnate nei difficili inizii della carriera artistica tra audizioni, improbabili fidanzati e litigi, fino al più classico dei lieto fine. Spiega Lillo: “Il senso di questo spettacolo è risate e musica. Ladyvette sono tre attrici con il talento e i tempi comici adatti a un format di questo genere, come in Italia se ne vedono pochi“.
Il primo appuntamento del 52.mo Festival sarà poi seguito, la prossima settimana, da un altro evento di spicco, il debutto de “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, in scena in “prima nazionale” dal 12 al 14 luglio: con Pino Quartullo come protagonista (in scena con lui anche Giovanni Maria Briganti, Rosario Coppolino, Adriano Giraldi, Diana Hobel e Marzia Postogna), e ambientata dal drammaturgo siciliano a Miragno, un immaginario paese della Liguria, la commedia sarà proposta dal regista Guglielmo Ferro in una versione appositamente studiata per Borgio Verezzi e piazza Sant’Agostino.
La mostra di Calice: a cura di Fulvio Rosso e Nico Scarabicchi, propone un viaggio tra immagini e documenti sospesi nel tempo e nello spazio, con oggetti che “forse” arrivano direttamente dal palcoscenico. Una saletta è dedicata a Emanuele Luzzati, autore di molte scenografie per il Festival, mentre nel giardino esterno sarà esposta parte della “mammona”, la gigantesca statua donata dall’artista a Finale Ligure. La rappresentazione del “futuro” è affidata ai lavori del Liceo Artistico G. Bruno di Albenga con studi scenografici completi di modelli di allestimento e del Liceo A. Martini di Savona con una rassegna di immagini degli studenti all’opera come fotografi di scena.