Sostenuta dal patrocinio del CENTRO EUROPE DIRECT LUPT della UNIVERSITÀ FEDERICO II e da importanti partner quali il Polo Qualità del MIUR – Ufficio Scolastico della Campania -, l’Università Suor Orsola Benincasa, la Città della Scienza, l’Istituto di Cultura Francese e il Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica, nasce SCHOOL EDITION, la nuova proposta dal Festival del Cinema dei Diritti Umani, rivolta a tutti i protagonisti del mondo della scuola.
Didattica, innovazione, nuove professionalità, inclusione, rapporti con la società civile e l’università, diritti umani, ruolo delle famiglie e della società, attualità politica e sociale, SCHOOL EDITION cerca di portare l’approccio del festival cinematografico e l’esperienza delle denunce e delle lotte, condotte in questi anni dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, al servizio degli studenti e degli operatori della scuola, per allargare l’orizzonte culturale e declinare in modi più attuali la democrazia partecipata, attraverso le immagini e la capacità di leggere le trasformazioni del nostro tempo. Il Cinema come linguaggio descrittivo della realtà, ma anche strumento di cui impossessarsi per acquisire una maggiore capacità di dialogo, una nuova professionalità e una abilità di rapportarsi a sistemi culturali diversi e lontani. Un Festival per stimolare l’osservazione e la creatività dei giovani, la loro attenzione per il mondo dell’informazione, della multimedialità digitale, dell’arte e della socialità. E, infine, un momento di riflessione per le famiglie, per i dirigenti, le istituzioni e i docenti che possono trovare, in un luogo di incontro unico, la possibilità di approfondire il rapporto con le associazioni e le organizzazioni della società civile che operano nei vari settori dei Diritti Umani (accoglienza, immigrazione, pari opportunità, handicap, minoranze, etc) perché la Scuola degli anni Tremila si è aperta al rapporto con tutte le realtà sociali ed ora ha bisogno di nuovi strumenti di cooperazione. L’apertura della manifestazione, il 24 marzo alle ore 11.30 a Castel Capuano, mostra già un primo risultato del lavoro che il Festival del Cinema dei Diritti Umani, attraverso l’associazione Ecole Cinema, sta svolgendo da tempo sulla dispersione scolastica, in collaborazione con il Comune di Napoli e l’Istituto “Galileo Ferraris” di Scampia. Coordinato dalla prof.ssa Sabrina Innocenti e affidato all’abilità del regista Giuseppe Carrieri, il progetto “Cinema Doc” indica una metodologia per la costruzione partecipata di racconti della propria città e del proprio vissuto, che i ragazzi possono implementare, apprendendo a fare uso delle tecnologie multimediali e del linguaggio cinematografico. Gli studenti del “Ferraris” hanno realizzato il film “Vista con granello di sabbia”, un’esperienza corale che ha offerto a tutti i protagonisti la possibilità di raccontarsi e raccontare il proprio mondo, attraverso le immagini e i suoni. Nelle mura di Castel Capuano, monumento ritrovato e restituito ai cittadini, “Vista con granello di sabbia” offrirà un momento di riflessione sul valore del cinema come strumento didattico, educativo e maieutico. La sera del 24 marzo, all’Istituto Francese, il film sarà riproposto al pubblico napoletano da Giuseppe Carrieri, al termine di una serata che comprenderà un omaggio a Parigi che vedrà scorrere le foto di Maria di Pietro sulle parole dell’attore Enzo Salomone che leggerà la “Parigi allo specchio” di Walter Benjamin. Silvio Perrella introdurrà questa performance che comprenderà anche suoi “scatti”, commenti pubblicati sul “Mattino” di Napoli, letti da due giovani attori, Marco Aspride e Clara Bocchino. Si stabilirà così, un ponte ideale tra Napoli e Parigi che sta già funzionando grazie al Festival del Cinema dei Diritti Umani che tiene costanti contatti con alcune scuole della periferia della Capitale francese. In sala, un’installazione di Lina Marigliano e Renata Petti, ricorderà le trame che legano l’alto e il basso di Napoli in un paziente intreccio simbolico. Il giorno martedì 25 per il Festival sarà la volta del Mediterraneo (“Un mare di differenze”), zona di pace e di conflitti, in cui si incontrano le grandi contraddizioni della nostra epoca, dalle primavere arabe alle migrazioni, dalle guerre del Medio Oriente alle trasformazioni dei Balcani. La mattinata sarà organizzata presso l’Ist. “Antonio Serra” di Napoli; in questo complesso itinerario ci guiderà Gianmarco Pisa, operatore di pace, coadiuvato da Fabio Marcelli, ricercatore CNR, assistito da Federica Ramacci e Beatrice Saltini, giornaliste di 46simo Parallelo, autrici dell’”Atlante dei Conflitti e delle Guerre”. La mattinata vedrà la proiezioni di due corti (“Sei metri quadri” e “Botev is an idiot”) e la presentazione della quinta edizione dell’Atlante. Nel pomeriggio/sera, dalle ore 18, all’Istituto di Cultura Francese si proseguirà parlando di donne in guerra con i reportage di Federica Ramacci e le sue foto di donne al fronte. Alcuni film brevi, presentati da Ciccio Capozzi, porteranno il pubblico a contatto con le condizioni di vita delle donne palestinesi (White dress, Engagement ring) e arabe (More than two hours, vincitore della categoria corti dell’ultimo Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli). Mercoledi 26, la Città della Scienza ospiterà una mattinata di riflessione sulle scuole di periferia, “Scuole di periferia, a Napoli e nel Mondo”. Aperta dal film di Alessandro Falco “La strada di Raffael”, che l’autore presenterà in compagnia dei giovani protagonisti, il dibattito che seguirà sarà moderato dal dott. Andrea Morniroli dell’Assessorato all’Istruzione del Comune di Napoli. Due docenti napoletani, Chiara Ciccarelli del Mammut di Scampia e Lanfranco Genito della Bottega della Comunicazione e Didattica, racconteranno le loro esperienze nelle periferie napoletane, mentre i proff. Sandra Millot e Francesco Vigliarolo, rispettivamente da Parigi e da Buenos Aires, porteranno la loro esperienza di docenti che operano nelle banlieu o nelle villas miserias delle grandi capitali latine. Ciro Nesci di Pianoterra onlus chiuderà la mattinata raccontando l’esperienza sviluppata nel quartiere Sanità dove, dai ragazzi di strada, è nata un’orchestra di successo e chiuderà la mattinata con “Sanitaensamble”, il film che racconta questa felice parabola. Alla seduta saranno presenti docenti e dirigenti di scuole napoletane di periferia che offriranno il loro contributo alla discussione. Giovedì 27 marzo, dalle 10.30, presso l’Aula A del Suor Orsola Benincasa, il Festival proverà ad affrontare una tematica molto delicata e complessa, quella del diritto all’istruzione per categorie sociali esposte al rischio dell’esclusione, i rom in particolare, e quindi le prospettive della nuova normativa sui bisogni educativi speciali (BES). A farci da guida in questo specifico contesto sarà il prof. Antonello Petrillo, docente di sociologia dell’ateneo, affiancato dal prof. Ciro Tarantino (Univ. Calabria), da Carlo Stasolla (presidente della ass. XXI luglio), dalla prof.ssa Lina Sica (psicologa dell’Ass. Maya), dal prof. Gaetano Altavilla (docente e scrittore di un recente testo sui B.E.S.) e dal prof. Marco Marino (docente ist. “Capraro” di Procida). Aspetti innovativi della recente normativa sui BES, ma anche rischi di ghettizzazione e costi della scolarizzazione saranno discussi con il contribuito di una platea composta da studenti universitari e da associazioni impegnate sul campo. A fare da cornice a questo incontro, due bellissimi film sulla condizione rom, “Container 158” di Stefano Liberti ed Enrico Parente e “Terrapromessa” di Mario Leombruno e Luca Romano. Nel pomeriggio, all’Istituto di Cultura Francese, dalle 18.00 in poi, il critico cinematografico Ciccio Capozzi e la prof.ssa Valentina Ripa presenteranno alcuni film sudamericani (Mirada perdida, Poblacion Juanito laguna) e il remake francese di Margerita di Alessandro Grande, come testimonianze del Cinema dei Diritti Umani, a conferma della collaborazione tra il Festival di Napoli e le due capitali, Buenos Aires e Parigi, e in omaggio alle due delegazioni di ospiti stranieri presenti al Festival. Il Festival vivrà quindi la sua ultima giornata, venerdì 28 marzo, aprendo alle 9.30 con una memorabile mattinata alla sala Newton di Città della Scienza, dove centinaia di ragazzi delle scuole che aderiscono ai concorsi del Festival, verranno a vedere i lavori iscritti ai concorsi, ma anche ad ascoltare le testimonianze delle organizzazioni che lavorano nei beni confiscati alla camorra e a scoprire che anche la Scuola fa la sua parte in questa battaglia di civiltà. Sotto la guida di Giovanni Carbone, del Direttivo del Festival, dapprima la Fondazione “Cultura contro camorra”, un’organizzazione con base in Belgio, presenterà i suoi programmi e poi due testimoni della “Don Peppe Diana”, Anna Cecere e Peppe Pagano, racconteranno ai ragazzi cosa vuol dire difendere la legalità e la libertà delle persone in un territorio controllato dalla malavita organizzata. Ma non mancheranno gli esempi della scuola che lotta la Camorra, con la dott.ssa Lina Lucci del Forum delle persone e associazioni di ispirazione cattolica e gli spot della serie “io non tengo il sacco e tu?” e la preside Annunziata Campolattano del “Nitti” che proporrà le esperienze e i progetti di “Più scuola e meno mafia”, una rete di istituti italiani coordinata dal MIUR. Un breve stacco musicale introdurrà la seconda parte in cui il coordinatore del Festival, Maurizio del Bufalo e la prof.ssa Sabrina Innocenti, responsabile del gruppo Scuola del Festival, inviteranno al microfono alcuni testimonial della manifestazione tra cui il prof. Guglielmo Trupiano, direttore del centro Europe Direct del LUPT della Federico II, il Console di Francia Mr. Christian Thimonier, la professoressa Angela Orabona del Polo Qualità del MIUR – Ufficio Scolastico Regionale della Campania, il fotografo internazionale Pino Bertelli, presidente di giuria e il regista Alessandro Grande, autore dello splendido film “Margerita”. Poi la giornata si avvierà alla fase più ricca di immagini e di creatività, quella in cui saranno proiettati tutti i lavori fotografici, audiovisivi, grafici e di critica che sono pervenuti alla giurie, in forma di collage.