Il fengshui sta sempre più riscuotendo interesse nel mondo occidentale, innumerevoli libri vengono pubblicati su questo argomento, tuttavia intorno questa forma di antica geomanzia cinese c’è molta confusione e scarsa informazione, spesso viene banalmente interpretato come un semplice metodo di arredamento.
Il fengshui (letteralmente “acqua-vento”) ha l’obbiettivo di ritrovare siti dalle caratteristiche qualitative eccezionali affinché sia facilitato un armonioso inserimento dell’architettura nel ambiente naturale, portando l’umo a inserirsi nella totale armonia con il Cielo e la Terra.
Questa pratica è fortemente influenzata dalla cultura tradizionale cinese, in particolar modo è caratterizzato dalle diverse teorie cosmologiche nate durante l’epoca degli Stati Combattenti (403 – 256 a.C.). Il fengshui viene praticato seguendo antichi sistemi correlativi d’interpretazione della realtà, perlopiù segue la famosa nozione dello Yin e dello Yang, infatti la pratica di questa geomanzia cinese porta a collaborare con l’alternarsi di questi due principi, che distinguono tutti i fenomeni come aventi un opposto, e analizza il loro reciproco relazionarsi e alternarsi.
Non è soltanto il sistema Yin e Yang che caratterizza la pratica della geomanzia cinese, infatti tra i sistemi interpretativi della realtà su cui si basa questa pratica, spiccano il metodo dei cinque dinamismi (legno, fuco, terra, metallo, acqua) e quello degli otto trigrammi, quest’altri sistemi correlativi cosmologici permettono di valutare maggiori variabili nei fenomeni che si presentano nella ricerca del perfetto sito fisico.
Le scuole di pensiero che elaborarono questi sistemi che arano alla base del fengshui, avevano tutti la nazione di base che tutta l’esistenza fosse permeata e penetrata da un’unica forma di “energia” chiamata “qi”, e che quindi tutte le pratiche derivanti da tali sistemi dovessero trattare della distinzione tra le differenti forme di qi, che pur provenendo da un’unica forma di energia primordiale, nella vita presente si differenziava in varie forme e qualità, alcune delle quali anche dannose a l’uomo.
Dare una data di nascita storica al fengshui risulta molto difficile, sebbene questo termine nasca soltanto alla fine della dinastia Tang (618 – 907 d.C.), le origini delle pratiche a esso legate si perdono nella più remota antichità. Le prime testimonianze storiche relative alle pratiche del ricercare un sito territoriale che si armonizzi perfettamente alle energie sottili per la costruzione di luoghi abitabili, risalgono già alla dinastia Shang ( XIV secolo a.C. – 1045 a.C.). Spesso in quest’epoca venivano usate pratiche geomantiche per ricercare territori adatti ad essere utilizzati come spazio sacro, che fossero in accordo con la volontà della suprema divinità dei cinesi in epoca Shang, tuttavia tali antiche pratiche avevano perlopiù un carattere divinatorio, piuttosto che quello di un’attenta analisi del territorio.
La ricerca del luogo perfetto non riguarda soltanto i vivi, anzi, in Cina tale analisi territoriale veniva spesso usata per la ricerca di luoghi giusti per la sepoltura dei familiari, questa usanza è facilmente comprensibile se si tiene conto di quanto il popolo cinese sia antropologicamente legato al culto degli antenati, che con il loro benessere in un mondo ultraterreno possono migliorare la qualità della vita dei familiari rimasti in vita.
Durante l’epoca Sui e Tang, le tecniche di geomanzia cinese sono largamente diffuse sia tra gli aristocratici che tra il popolo, alla fine della dinastia Tang è attribuibile un testo da molti ritenuti la principale fonte testuale per quanto riguarda il fengshui, questo testo viene chiamato “Il Libro delle sepolture”, in questa breve opera è possibile ritrovare i contenuti più importanti del fengshui, tra l’altro è proprio in questo libro che appare per la prima volta il termine “fengshui”.
Ovviamente il Libro delle sepolture non è l’unico testo che tratta di fengshui, innumerevoli altre opere analizzano le caratteristiche di un sito ideale. Spesso al centro del interesse di chi scrisse questi testi c’era il qi (l’energia presente in tutto il mondo manifesto) e i suoi flussi con la quale presenzia all’interno della terra, per fare ciò risulta essenziale analizzare le configurazioni dei rilievi montuosi e dei corsi d’acqua della zona analizzata.
Il fenshui entra in contatto con la cultura occidentale diversi secoli addietro la nostra epoca, già molti missionari gesuiti, tra cui Matteo Ricci si interessarono a questa antica pratica, anche se com’è facile immaginare, tale caratteristica culturale così tanto permeata nel modo di vivere cinese, risultò abbastanza difficile da comprendere.
La difficoltà nel capire il fengshui si concretizzò anche aspramente durante tempi abbastanza recenti, quando durante il XIX secolo la massiccia e invadente presenza di forze straniere in territorio cinese si scontrò con la necessità del popolo di vivere e costruire secondo i principi del fenghui, che spingeva l’individuo ad appartenere armoniosamente alla triade Cielo, Terra e uomo. Questa difficoltà d’incontro culturale causò diversi problemi nella realizzazione di nuove costruzioni volute sopratutto dagli inglesi e dai francesi, molti edifici vennero ripetutamente distrutti da popolo cinese in quanto ritenute non rispettose dei principi fengshui.
Dagli anni ottanta ad oggi il fengshui interessa sempre di più il mondo occidentale, è un argomento molto presente nel cosiddetto “marketing spirituale” (anche per questo si assiste ad un impoverimento del aspetto sacro che può avere il fengshui), i siti che ne parlano si moltiplicano giorno per giorno, vengono spesso pubblicati diversi manuali che trattano del metodo fengshui ignorando sempre più l’aspetto relativo alle sepolture e accentuando l’interesse sui metodi di arredamento, allo stesso tempo nascono i primi testi di approfondimento storico su questa materia come il libro scritto dal prof. Paolillo “Il fengshui. Origini, storia e attualità”. Il fengshui anche se spesso lo si ignora, ha inoltre dato un evidente contributo alla consapevolezza ambientalista occidentale.
Il fengshui può da molti essere considerato una mera superstizione, secondo alcuni è da considerare tale perché non si basa su metodi pratici e scientifici, tuttavia se pur comprensibili le critiche a tale disciplina, è affascinante come con il fengshui si conservi una consapevolezza del sacro che è presente nella natura, smettendo così di guardare la terra come un oggetto inanimato da sfruttare, ma come un vero e proprio organismo vivente che respira.