“If Game”: PMLI ed Associazione di Idee Italia Futura esortano all’astensionismo.
Cosa accadrebbe se l’associazione di idee di Montezemolo dovesse diventare un partito?
Io cittadino dovrei scegliere a chi dare il mio non voto?
Considerate questo pezzo solo un gioco fine a sé stesso ma che può far pensare e forse sembrare verosimile. E chiamiamo questo gioco “If game”, gioco del se, tenendo in mente la “If theory” applicata alla storia in cui si immaginano conseguenze storiche diverse cambiando la verità degli eventi. Ad esempio cosa sarebbe successo se Mussolini non fosse stato ucciso il 28 Aprile del 1945 nei pressi di Dongo? Forse avrebbe vissuto, per tanti anni ancora, in un altro paese e avrebbe avuto un figlio da Claretta Petacci. E magari questo figlio oggi parteciperebbe a programmi quali L’Isola dei Famosi, o ballerebbe a Ballando con le stelle o canterebbe al Festival di Sanremo…
La provocazione di queste righe è un’altra. E viene dal Partito Marxista Leninista Italiano e da Italia Futura. Il PMLI è un partito comunista extraparlamentare fondato a Firenze il 9 Aprile 1977. Essendo contrario alla Democrazia parlamentare borghese e a favore della dittatura del proletariato, durante le elezioni, il Partito svolge un’impegnata campagna astensionistica contro le istituzioni dello Stato democratico borghese. E così, anche in occasione delle elezioni 2010 ha diffuso, tramite il Comitato Centrale un documento con questo slogan: “Vota per il PMLI e per l’Italia unita, rossa e socialista astenendoti”. L’Attacco è per le istituzioni rappresentative borghesi a cui bisognerebbe contrapporre le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo. Sia i partiti della destra borghese, sia quelli della sinistra borghese per il PMLI negano che in Italia vige un regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, razzista ed interventista. «Questo regime» si legge nel documento «è la causa dei bassi salari e pensioni, delle tariffe, dei prezzi e degli affitti alti, della povertà di milioni di famiglie che non riescono ad arrivare alla terza settimana, della disoccupazione di massa, dei licenziamenti e delle chiusure delle fabbriche, della mancanza di case popolari, della deriva del Mezzogiorno, degli squilibri regionali, della presenza delle mafie nelle istituzioni, nei governi, nella finanza e nell’economia, del lavoro nero, del precariato, dello strapotere dei padroni come quelli della Fiat che fanno e disfanno come gli pare sulla pelle dei lavoratori, delle crisi economiche e finanziarie come quella devastante in corso, degli insufficienti servizi sociali per le donne, i bambini e gli anziani, della disparità tra donne e uomini, della violenza sulle donne, specie tra le mura domestiche, dell’attacco all’aborto, al divorzio ed alla riproduzione eterologa, delle droghe pesanti che devastano la mente ed il fisico dei giovani, della devastazione dell’ambiente, del ricorso al nucleare, dei rigassificatori e degli inceneritori, della privatizzazione dell’acqua e dell’istruzione, delle “grandi opere”, tra cui il Ponte di Messina e la Tav della Val Susa, del razzismo verso i migranti, i senza-tetto, gli omosessuali, le lesbiche e le e i trans, della malasanità , della corruzione e degli scandali, dell’ingerenza del Vaticano e della Conferenza episcopale italiana negli affari dello Stato, specialmente in quelli che riguardano l’etica, la morale e la sessualità , dell’interventismo militare all’estero, della privatizzazione della Protezione civile e dell’approvvigionamento della Difesa, della frammentazione dell’Italia in 20 staterelli».
Allora, io cittadino italiano, e meglio ancora cittadino campano dovrei prendere questi punti, aggiungerne un’altra dozzina alla lista, portarli all’estremo e poi decidere: mi astengo e non voto. Ma il mio non voto, sarà un non voto motivato: sarà giustificato dal fatto che non sono appagato della gestione della “cosa pubblica” né da parte della sinistra né da parte della destra. Ora, un astensionismo motivato è ciò che invita a fare anche Italia Futura, l’associazione di idee fondate da Luca Cordero di Montezemolo e per fondazione, estrazione degli adepti, storia, opposta al PLMI. «È un’associazione nata per promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del paese ma nello stesso tempo uno strumento di mobilitazione libero, agile e trasparente che vuole dar voce a chi non si rassegna a contribuire alla vita pubblica solo il giorno delle elezioni». In entrambi i casi però si parla di astensionismo motivato: la mia provocazione è tutta in un “IF Game”. IF non come acronimo di Italia Futura ma in come “Se”. Cosa accadrebbe SE fossero entrambi dei partiti? Dovrei scegliere anche a chi dare il mio non voto? Quando si sceglie il non voto bisogna farlo con coscienza. Con la coscienza di chi, disilluso e deluso, non ha visto segnali positivi in nessun tipo di coalizione o singolo partito né vede uno spiraglio di luce e di intelligenza politica nel futuro. Il suo non voto non è altro che un voto per le proprie convinzioni, le proprie idee, le proprie speranze svanite, per la propria disillusione. È questo forse il vero voto di stima? Sì, di stima per se stessi.
Fioravante Conte